Wellington, capitale della Nuova Zelanda, si pone un po’ come anello di congiunzione fra le due isole. Se c’è una cosa che impressiona di questo paese è come il clima, e con esso il paesaggio, varino incredibilmente anche solo percorrendo un centinaio di chilometri. La ventosa Wellington – soprannominata infatti Windy Welly – preannuncia quelle terre selvagge, montane e impervie che caratterizzano l’isola Sud; a febbraio una fresca fragranza oceanica invade ogni angolo della città, raffreddando le temperature che di rado superano i 20°, nonostante la stagione estiva, in una sorta di eterna primavera. Per una breve sosta, prima di imbarcarsi per l’isola meridionale, Wellington è la località perfetta: interessante, piacevole all’occhio e rilassante. Affacciata su un oceano blu zaffiro e circondata da verdeggianti colline, è una capitale atipica: silenziosa, ordinata, poco trafficata e decisamente di piccole dimensioni. Questo la rende una città a misura d’uomo, visitabile e godibile tranquillamente in un paio di giorni.
Per quanto riguarda gli spostamenti abbiamo scelto di muoverci prevalentemente a piedi e, all’occorrenza, usare l’auto per raggiungere luoghi panoramici e attrazioni più distanti. Il nostro ostello, The Dwellington, dava la possibilità di parcheggiare gratuitamente in strada, collocandosi inoltre strategicamente a pochi metri dall’uscita dell’autostrada e a circa 10 – 15 minuti a piedi dal centro. Inoltre la viabilità stradale risulta particolarmente difficoltosa, visti i numerosi sensi unici.
Ma vediamo cosa visitare a Wellington!
Abbiamo iniziato il nostro tour di Wellington con una piacevolissima passeggiata lungo un ordinatissimo e fotogenico lungomare, ornato da sculture e palme metalliche. Fuori dai locali la musica contribuiva a creare una contagiosa atmosfera di festa e rilassatezza, mentre i bambini si tuffavano nelle acque del porto. Affacciato su Lambton Harbour si trova il Te Papa, il Museo Nazionale della Nuova Zelanda, una tappa imprescindibile. A questo colosso museale abbiamo dedicato l’intero pomeriggio; consiglio infatti di prendersi una mezza giornata per esplorare i sei livelli di cui è composto questo grande museo e visitare le interessanti mostre temporanee. Il biglietto di accesso per l’esposizione permanente è gratuito.
Zealandia: il santuario naturale di Karori
Il secondo giorno ci siamo allontanate dal centro per visitare altri imperdibili punti di interesse. Prima tappa è stata la riserva naturale di Zealandia. Si tratta di un parco che al suo interno ospita decine di specie endemiche, prevalentemente volatili e rettili, che sarà possibile osservare. All’interno della riserva ci sono circa 30 km di sentieri di diversa difficoltà che permettono di esplorarla in lungo e largo. Il biglietto di accesso costa l’equivalente di circa 13€; esiste anche la possibilità di effettuare la visita guidata della durata di due ore o di acquistare la visita notturna per andare alla ricerca dei famosi kiwi. Per raggiungere la riserva di può usufruire di un servizio navetta gratuito che parte dal punto più alto della Wellington Cable Car.
Wellington Cable Car e Botanic Gardens
Nel nostro caso abbiamo sfruttato l’esperienza della funicolare come mezzo di trasporto per raggiungere il punto in cui partiva lo shuttle diretto a Zealandia. La Wellington Cable Car parte da Lambton Quay, la strada principale, e il biglietto per salire a bordo viene circa 2,50 € a tragitto. Questa è oltretutto strategicamente connessa anche ai Giardini Botanici della città, che meritano una sosta per ammirarne le numerose specie di piante e fiori, nonché un tratto di foresta nativa.
Da Cuba Street a Jervois Quay
Il centro di Wellington offre diversi spunti per interessanti passeggiate. Oltre ai negozi è anche possibile ammirare numerose sculture disseminate per le vie e le piazze; e come avrei potuto perdermele, vista la mia quasi ossessione per l’arte open air? Così, nel primo pomeriggio siamo andate alla ricerca delle opere d’arte, in un itinerario di circa 3,5 km partendo da Cuba Street, poi lungo la riva del porto, fino a Jervois Quay, dove abbiamo raggiunto la nostra tappa successiva.
Sul porto fa da contraltare al Te Papa il Wellington Museum. Il museo è ospitato all’interno di un magazzino portuale del 1892 e racconta della storia marittima di Wellington degli ultimi due secoli e di come è divenuta la piccola effervescente capitale che è adesso. La visita richiede circa un’ora e mezza e l’ingresso è gratuito.
Mt Victoria Lookout
L’ora del tramonto è il momento migliore per godere della vista di Wellington dall’alto. Così, per concludere la giornata abbiamo preso l’auto per andare a dare uno sguardo dalla cima del monte Victoria per un attimo di riposo e per dare il nostro saluto a Wellington.








