Premetto che non è stata la più felice delle idee, almeno non per me. Se si ha tempo, l’ideale sarebbe dedicare un intero giorno ad ognuna delle città, per conoscerle più a fondo e stancarsi meno. Tuttavia, se quello che si cerca è una toccata e fuga e un’idea generale, è perfettamente possibile vedere entrambe le città in un giorno.
Brugge (Bruges) e Gand (Gent) distano rispettivamente 1 ora (Bruges) e 30 minuti (Gent) da Bruxelles e soli 30 minuti l’una dall’altra. I treni che collegano queste due città sono moltissimi, anche 4 l’ora, ma mi raccomando di fare attenzione e prendere gli Intercity, senza rischiare di finire su quelli che effettuano tutte le fermate; in questo caso i tempi raddoppiano.
Bruges: visita alla perla delle Fiandre
Per arrivare a Bruges da Bruxelles è possibile prendere sia il pullman che il treno, ma quest’ultimo impiega quasi mezz’ora in meno. Noi abbiamo preso quello delle 8:30 e il biglietto costa 16€, acquistato direttamente alle macchinette della stazione. I prezzi dei trasporti in Belgio sono molto alti, non inferiori a quelli di città come Londra o Oslo. Peccato che non possano vantare la stessa efficienza. Il treno dell’andata aveva quasi mezz’ora di ritardo e quello del ritorno si è guastato durante la corsa, accumulando più di trenta minuti di ritardo. In compenso, fare i biglietti è estremamente semplice utilizzando le macchinette automatiche, cosa che preciso perchè non è sempre così, vedi a Copenaghen.
Una volta raggiunta Bruges, si può camminare dalla stazione al centro, che dista circa 15 minuti a piedi.
Bruges è lontana anni luce in termini di tranquillità e pulizia rispetto a Bruxelles. Inizialmente abbiamo vagato un po’ senza meta per la cittadina, completamente estasiate dai vicoli pittoreschi, i negozietti di cioccolatini, di pizzo e di tappezzerie, incantate dai canali e dalla quiete che ancora regnava in giro alle 9.30 del mattino.
Il primo monumento che abbiamo visitato è stata la Chiesa di Nostra Signora, che sul momento non abbiamo trovato particolarmente bella, nonostante vanti la seconda torre più alta del Belgio. Tuttavia, durante la mattinata abbiamo poi scoperto che all’interno della chiesa si conserva un’opera di Michelangelo, l’unica che ha travalicato le Alpi, per volere stesso dello scultore, che la inviò in gran segreto a un ricco mercante belga. L’opera è la Madonna di Bruges. La scultura si conserva nell’area musealizzata della chiesa dove, per accedere, bisogna pagare un biglietto di 8€. Essendo un po’ di fretta, abbiamo lasciato correre e deciso di risparmiare qualcosa.
Un museo che invece mi è dispiaciuto molto non visitare a Bruges è il Groenigemuseum, dove si può ammirare uno dei grandi capolavori dell’arte fiamminga di fine Quattrocento, il Trittico del Giudizio di Jheronimus Bosch. Il biglietto di accesso costa ben 15€ e mi sembrava eccessivo imporlo alle mie amiche. Tuttavia, se si è interessanti all’arte fiamminga, è sicuramente una tappa da non sacrificare.
Continuando con la faccenda biglietti di accesso ai musei, per chi viene in Belgio i musei non possono che essere di interesse. In effetti, ce ne sono moltissimi di grande importanza e altri minori, ma nei quali si conservano splendidi capolavori di enorme importanza. Pertanto, il mio consiglio è di acquistare il Museum Pass valido su tutto il territorio nazionale, che con 59€ permette di visitare centinaia di musei. E credetemi, i prezzi sono talmente alti, che la spesa si recupera velocemente e non si è costretti poi a fare una selezione “per abbattere i costi”.




Dopo la prima oretta di meraviglia, la stanchezza dovuta alla levataccia si è fatta sentire e con essa la necessità di una seconda colazione, che abbiamo fatto nella piazza principale, Grote Markt. E’ questo uno dei luoghi dai quali non si può non passare. La grande piazza è dominata dalla Torre di Belfort (altri 15€ per visitarla) e ornata da bellissimi edifici in stile fiammingo, quelli che in passato appartenevano alle corporazioni di mercanti. Bruges, che ebbe origine nell’XI secolo, ha sempre avuto un ruolo essenziali nei traffici mercantili tra Europa e Oriente. La costa si trova a soli 10 chilometri. Da qui partono le meravigliose spiagge dell’Alta Francia, che mi avevano rubato il cuore neppure due anni prima.
Un altro elemento caratteristico di Bruges e delle Fiandre in genere sono poi i pizzi pregiati che vi si producono. In centro si incontrano numerosi negozi che vengono gadget in pizzo e merletti di qualsiasi genere, a cifre anche da capogiro. Il nostro itinerario tra i pizzi di Bruges è stato molto intenso, ritrovandoci alla ricerca di tende nuove per la madre di Virginia. La determinazione era tale che mai avremmo potuto andarcene senza quelle tende!




Nella tarda mattinata abbiamo preso parte ad una delle visite in barca lungo i canali, un’attività che non si può saltare durante la visita della città. La visita dura circa 30 minuti e costa 12€. La guida parla più lingue contemporaneamente, fornendo spiegazioni su alcuni degli edifici più importanti e della storia della città. La nostra guida è stato ufficialmente il primo abitante simpatico del Belgio che abbiamo incontrato. Ha arricchito le spiegazioni con battute che abbiamo apprezzato molto. Eravamo anche le uniche a ridere, il che probabilmente ha arrecato disturbo a tutti gli altri serissimi partecipanti.
Durante il tour vengono raccontati aneddoti di vario genere, come la storia della tassa sulle finestre. Molte finestre sono infatti disegnate, murate, oppure alcune pareti non ne presentano affatto; una vera e propria tassa sull’accesso ad aria e luce dalla propria abitazione, introdotta a partire dal periodo del dominio Napoleonico. Ho scoperto poi anche che Audrey Hepborn, nata a Bruxelles, ha vissuto a Bruges per due anni, durante le riprese del film The Nun’s Story.
Dopo il tour in barca ci siamo fermate in un ristorantino in centro, Délice, consigliato per la cucina locale. Qui ho provato finalmente le Moules Frites, ovvero le cozze con le patatine fritte. Devo dire che, da amante delle cozze, non le ho trovate particolarmente entusiasmanti; erano poco saporite ma, non avendo altri termini di paragone, non saprei dire se in altri posti sarei cascata meglio.





Ultima tappa irrinunciabile durante un tour a Bruges è poi il lago di Minnewater e l’omonimo parco. In olandese minne vuol dire amore e infatti il parco è detto degli innamorati. Queste acque per secoli sono state il canale primario di accesso alla città da parte delle imbarcazioni cariche di lana, seta, e spezie, le stesse imbarcazioni che portavano sui mercati di tutto il mondo i pregiati panni fiamminghi. L’elemento più pittoresco è appunto il lago nel quale oggi nuotano tranquilli i cigni che, insieme alle molte piante, offrono un perfetto contesto per una romantica passeggiata.
Breve itinerario nel centro di Gand (Gent)
Anche Gand, per quanto piccola, ha davvero molto da raccontare e il tempo giusto per una visita è perlomeno una giornata. La città è piccola e a misura d’uomo, quindi anche una veloce panoramica di poche ore è possibile.
Noi siamo arrivate a Gand intorno alle 15.00 e ci siamo date 3 ore per toccare alcuni dei monumenti più significativi. La stazione di Gand dista circa 25 minuti a piedi dal centro, quindi, con così poco tempo tempo, ci è convenuto prendere un taxi. Potendosi dividere il costo in quattro la cifra è stata irrisoria: €2,50 a testa, meno dell’autobus! In totale, una corsa in taxidalla stazione al centro oscilla tra i 10€ e i 15€.
Ci siamo fatte lasciare di fronte alla Cattedrale di San Bavone, la bellissima e imponente chiesa madre della città. All’interno si conservano diverse opere di grande importanza, come il Polittico dell’Agnello Mistico realizzato dai fratelli Hubert e Jan Van Eyck e la Conversione di San Bavone dipinta da Rubens. Come a Bruges, per poter accedere all’area un musealizzata della chiesa bisogna pagare un biglietto (costo 16€). Oltre a questa, ci sono altre due chiese che vale la pena vedere e che sono parte di un complesso monumentale, San Nicola e San Michele.
Sarà stata forse la stagione molto grigia, o il mio umore nero di quel giorno, ma non ho trovato Gand una tappa irrinunciabile e sicuramente, dovendo fare una scelta, Bruges merita maggiormente. La città indubbiamente è molto ben tenuta, un altro universo rispetto a Bruxelles, molto più tipica, se così si vuol dire.
Il posto più bello della città è il canale costeggiato da il Kraanlei e il Graslei, ovvero due banchine lungo il fiume Lys. Qui si può sostare per ammirare le case colorate e la città dal Ponte di San Michele. Questo offre infatti una delle vedute più caratteristiche della città. Proseguendo, abbiamo dato un’occhiata all’esterno del Gravensteen, il Castello dei Conti di Fiandra. Nel castello, che risale addirittura al IX secolo, la tradizione vuole che sia nato Carlo V, l’Imperatore del Sacro Romano Impero, battezzato poi nella cattedrale di San Bavone.
Come ultima tappa abbiamo passeggiato per il Korenmarkt, la piazza principale. Sulla pavimentazione ho notato una sorta di pietre d’inciampo a forma di monete. Le monete riportano incise delle scene di vita cittadina. Alcune delle monete riportano dei QR code che rimandano ad alcune spiegazioni su importanti vicende storiche della città.



