Come prima cosa chiedo umilmente perdono a chiunque leggerà questo articolo per le penose fotografie. Purtroppo stavolta le mie listine promemoria non sono servite ed ho inesorabilmente dimenticato la macchina fotografica a casa, quindi sopperito come potevo con un cellulare certo non all’altezza.
Fatta questa necessaria premessa, direi che è facile immergersi nella storia a Roma! Difficile però non notare che anche Roma possiede numerosi spazi verdi d’interesse in cui trascorrere qualche ora. Dopo vent’anni di via vai dalla capitale, dove mi reco più o meno ogni anno, questa volta ne ho approfittato per visitare un quartiere molto noto, ma che già più difficilmente viene incluso nei tour standard di Roma, il Gianicolo.
Questa zona coincide con uno dei colli intorno a Roma ed è un po’ il cuore della storia Risorgimentale della città, luogo simbolo della difesa di Roma nell’800, pregno dunque di patriottismo e gloriose memorie legate ad eventi storici. Il Gianicolo, data poi la sua posizione sopraelevata, offre un bellissimo panorama di Roma dall’alto, il tutto immerso in un vero e proprio parco verdeggiante.
Visitare Roma per / con un disabile
Una reunion di famiglia è stato il pretesto per questa gradevole passeggiata: tutti in trasferta a trovare mio fratello Tommaso che ormai vive là da tre anni. Nell’organizzare questa breve gita fuori porta ho dovuto tenere di conto di molti aspetti: il tempo, il fatto che fosse lunedì (per antonomasia il giorno di chiusura dei musei) e la presenza di una persona in sedia a rotelle, mio padre. Come livello di difficoltà per un disabile definirei il nostro itinerario di media difficoltà, poiché essendo un colle, si incontrano costantemente salite e discese, e di questo eravamo consci. Ci sono diverse scorciatoie per tagliare lungo le pendenze ma si tratta di lunghe scalinate oppure sentieri sconnessi, che ci hanno costretti spesso a separarci e mandar mio padre solo lungo la strada. I marciapiedi sono inoltre dissestati in vari punti a causa delle radici degli alberi, ma è stato anche questo un problema marginale, dato che mio padre era preparato, attrezzato con un motore apposito per sedie a rotelle che permette di affrontare i terreni sterrati ed in pendenza. Infine, alcune attrazioni presentano gradini, ma anche a questo siamo sopravvissuti poiché di lunedì è tutto chiuso, quindi ci siamo limitati a guardare da fuori alcuni monumenti. Questo per dire che con un minimo di spirito di adattamento si può fare, preparandosi a dover obbligatoriamente rinunciare a qualcosa.



Di seguito l’itinerario di un giorno: dal Gianicolo a Trastevere
Abbiamo parcheggiato senza difficoltà in Piazzale Garibaldi, proprio in prossimità del Belvedere del Gianicolo all’interno del Parco del Gianicolo. Da qui abbiamo goduto subito di una meravigliosa vista su Roma. E’ una buona occasione per soffermarsi e tentare di riconoscere tutti i luoghi di interesse dall’alto: l’Altare della Patria, il Pantheon, Villa Borghese e molto altro.
Tornando leggermente indietro sui nostri passi siamo andati per prima cosa a dare un’occhiata al Muro della Costituzione Romana. Si tratta di un monumento inaugurato nel 2013 per commemorare la Costituzione del 1849, su un muro lungo oltre 50 metri. Tutt’intorno scandiscono la passeggiata del Gianicolo decine di busti scultorei di personaggi significativi del periodo Risorgimentale. Apre l’itinerario il monumento di Anita Garibaldi, poco oltre il Faro del Gianicolo, che segna un po’ l’ingresso a questo quartiere.
Si tratta di una bellissima passeggiata circondati dagli alberi che forniscono una piacevole ombra, specialmente d’estate. E qui ne approfitto anche per un piccolo consiglio. Conviene recarsi sul Gianicolo intorno a mezzogiorno per assistere allo sparo del cannone, che dal 1904 ogni giorno segna l’ora, per poi venir nuovamente rinchiuso. Ovviamente, sebbene consapevoli, ci siamo fatti prendere alla sprovvista e allo sparo ci siamo presi un bello scossone!



Proseguendo in discesa lungo la passeggiata si toccano altri luoghi di interesse: il Mausoleo Ossario Garibaldino (visitabile dal martedì alla domenica), la monumentale Fontana dell’Acqua Paola (punto finale dell’acquedotto di Traiano e resa famosa da molti film) ed infine la Chiesa di San Pietro in Montorio. Questa chiesa poco nota ai non appassionati, per me in realtà significa molto. E’ un po’ il simbolo di tutte quelle ore (ad oggi direi anche fin troppo poche!) trascorse a scuola ad ascoltare la prof di Storia dell’Arte. Momento cardine per la formazione di tutti gli storici dell’arte e architetti è il quello in cui si studia il Tempietto del Bramante, opera straordinaria custodita proprio nel chiostro di questa chiesa non poco distante dal centro di Roma. Si tratta di un vero gioiello nascosto che a livello artistico ha avuto un impatto enorme sui secoli a venire, simbolo dell’architettura Rinascimentale e prova di un’abilità architettonica e scultorea disarmante. Il Tempietto si può visitare in orario di apertura del Convento, ovviamente dal martedì alla domenica. Tuttavia, è fortunatamente molto ben visibile anche dall’esterno, quindi consiglio sempre e comunque una sosta.
Continuando a scendere lungo la strada abbiamo raggiunto Trastevere, dove avevo prenotato in una trattoria storica romana. Per fortuna che molti ristoranti a Roma sono aperti anche di lunedì! Ci siamo seduti sotto un’immensa magnolia ad uno dei piccoli tavoli della Trattoria da Augusto, segnalata come una delle più vecchie e tipiche di Roma. Trastevere dovrebbe essere sempre e comunque una garanzia per un pranzo o una cena tipiche, ma non volevo andare a casaccio. Le mie ricerche sono state utili in effetti! La cucina è molto spartana e autentica, proprio quello che cercavamo. Mi sono innamorata delle puntarelle, servite crude in un intingolo di olio, aglio e alici. Una cosa spettacolare!




Dopo pranzo i mei genitori ci hanno lasciati per fare ritorno a Livorno. Carlo, mio fratello, la sua compagna ed io invece ci siamo trattenuti qualche altra ora per visitare il Giardino Botanico.
Si paga un ingresso di soli 4€ per entrare in quello che sembra il paradiso. Il Museo Orto Botanico (nome ufficiale) è uno dei musei della Sapienza di Roma, inaugurato nel 1883 e custodisce centinaia di esemplari di alberi e fiori, anche rari.
All’entrata del Giardino si viene dotati di mappa per esplorare i 12 ettari che ospitano un’incredibile varietà di piante, riunite per origine geografica ed allestite su impianti spesso scenografici, come il giardino Giapponese o il bellissimo Giardino dei Semplici, che raccoglie decine di piante officinali. Per non parlare del viale delle palme e dell’area dedicata alle specie mediterranee. Ciò che più colpisce è però senza dubbio il bosco di bambù, fra i più grandi in Europa e che fornisce angoli di quiete e rilassatezza impareggiabili. Sfortunatamente, a causa dell’emergenza Covid, tutte le serre erano chiuse, ma sbirciando al loro interno siamo riusciti comunque a coglierne la bellezza. Chiusa anche la casa delle farfalle grazie al cielo, praticamente per me la materializzazione di un incubo!
Ormai tardo pomeriggio, abbiamo deciso di concludere così il nostro itinerario. Siamo tornati all’auto, strategicamente parcheggiata presso una delle stazioni della Metropolitana fuori Roma (cosa che consiglio di fare a chiunque decida di andare a Roma in macchina) e tornati anche noi verso casa.



