1. Viaggiare in Irlanda in sedia a rotelle
    – Il volo: prendere un aereo in sedia a rotelle
    – Alloggi per disabili: cercarli, trovarli, sceglierli
    – Noleggiare un’auto per disabili in Irlanda
    – Note sull’accessibilità in Irlanda
  2. Quando andare in Irlanda e quanto tempo dedicarci
  3. Tutte le tappe in sintesi: Dublino + on the road di 7 giorni
  4. Quanto è costato questo viaggio?
Viaggiare in Irlanda in sedia a rotelle

Nella mia vita mai avrei pensato di poter vedere viaggiare mio padre, men che meno di fare con lui uno dei miei viaggi, in pieno stile ilCamillo. È successo, e devo dire che ne sono molto felice. Sono molto soddisfatta di essere, nei miei limiti, riuscita a organizzare un viaggio che fosse sia su misura sia per lui che per me. Prima di partire avevo tremendamente ansia degli ostacoli improvvisi che avremmo potuto incontrare, delle diverse dinamiche con le quali ci saremmo confrontati. Al contrario, i piani sono stati rispettati quasi perfettamente, non ci sono stati imprevisti e sono estremamente fiera dell’esperienza che abbiamo fatto. È proprio vero che spesso siamo i primi ad essere i responsabili degli ostacoli che ci si pongono davanti. Spesso basta solo fare lo sforzo di guardare un po’ oltre e fare il primo passo.

Alle scogliere di Moher

Come dicevo, la conformazione del viaggio è stata in linea con il mio stile: classico on the road, in movimento costantemente, sveglia presto e alternanza fra città e paesaggi ben dosata.
La cosa che veramente ha fatto la differenza fin da subito, rispetto a quando viaggio con altri compagni, è sicuramente il problema delle tempistiche. Viaggiare con una persona in sedia a rotelle impone di porre sotto un’altra luce il fattore tempo. I tempi sono più dilatati e i ritmi devono necessariamente essere meno serrati. Bisogna mettere in conto che, tutto ciò che per chi cammina è veloce a farsi, per chi è in sedia a rotelle è estremamente lento: vestirsi la mattina, entrare in macchina, pause bagno, cambio di abiti per il maltempo ecc. Ogni mattina, ad esempio, mio babbo puntava la sveglia 1 ora prima di noi altri; per questo motivo ho inserito una sola levataccia nell’itinerario, sapendo che per lui ogni mattina sarebbe stata una levataccia. Quindi, la prima considerazione è che per un viaggio per il quale una persona che cammina impiega 7 giorni, chi è in sedia a rotelle avrà bisogno da due a quattro giorni in più.

Il volo: prendere un aereo in sedia a rotelle

Noi abbiamo volato con Ryanair da Pisa a Dublino e non abbiamo riscontrato alcun disagio. In fase di acquisto del biglietto è possibile prenotare l’assistenza specifica in base alla tipologia di disabilità. Si può richiedere di essere accompagnati fino al gate, oppure fino al posto in aereo, oppure si può avere il cane guida e così via. La casistica è molto ampia. Nel caso di mio babbo, avevamo richiesto l’assistenza dal check-in, fino al posto in aereo. La mattina della partenza, è bastato presentarsi al desk check-in (si salta la fila ovviamente!). Qui hanno etichettato e imbarcato le valigie (anche quelle piccole) e poi hanno fatto lo stesso con la sua sedia e il motorino elettrico di mio babbo. Questi due elementi verranno imbarcati all’ultimo se il disabile desidera tenere la propria sedia.
In aeroporto si trova un’aerea di attesa per i disabili dove si aspetta il personale di assistenza che poi segue il disabile in tutte le procedure standard, dal controllo bagagli all’arrivo al gate. Una volta che inizia l’imbarco, il disabile, insieme alle persone con cui viaggia, viene accompagnato fino al mezzo con il quale verrà trasportato fino all’ingresso dell’aereo. Si tratta di un ambulift, una sorta di pulmino con una pedana elevatrice che viene annesso al portellone dell’aereo. All’interno di questo mezzo è il momento di fare il cambio tra la propria sedia a rotelle e la sedia con la quale si viene trasportati nella fusoliera. A questo punto la carrozzina personale, con qualsiasi genere di appendice (nel caso di mio babbo un motore con ruota aggiuntiva), viene messa in stiva. All’interno dell’aereo il disabile deve spostarsi nel suo posto prenotato, come tutti gli altri. Non tutte le file sono disponibili per persone disabili; la scelta del posto tuttavia è gratuita sia per il disabile che per l’accompagnatore (io in questo caso). Il volo procede in maniera uguale per tutti: mio padre era felicissimo e affascinato dal paesaggio, io terrorizzata come sempre, mia madre russava. Modi diversi di vivere la stessa esperienza. Babbo ha dovuto obbligatoriamente sedere dal lato del finestrino e per lui è stato un dono poter guardare tutto dall’alto, grazie anche alla perfetta visibilità che c’era quel pomeriggio.
Una volta atterrati, vengono riapplicate le medesime procedure al contrario e un’assistente irlandese (molto meno simpatica di quello a Pisa) ci ha accompagnati fino al nastro per recuperare le valigie.

Alloggi accessibili in Irlanda: cercarli, trovarli, sceglierli

Trovare delle strutture adatte alle necessità del mio babbo è stata la fase organizzativa che sicuramente mi ha preso più tempo. Non avevo idea da che parte cominciare e come prima cosa ho provato a chiedere consigli ad altre persone che viaggiano in sedia a rotelle, le quali mi hanno subito detto che non esiste una piattaforma o un motore di ricerca dedicato alla ricerca di alloggi per chi viaggia in sedia a rotelle. Tu che leggi, se hai competenze informatiche e di marketing, ti ho appena dato un’idea per fare i soldi.
È possibile però su Booking e Airbnb impostare il filtro specifico che mostri unicamente camere accessibili ai disabili.
Purtroppo le disabilità sono moltissime e le necessità di ogni disabile sono diverse e variegate. Pertanto, spesso e volentieri, camere, alberghi e appartamenti soddisfano a norma di legge dei parametri universali di accessibilità, che potrebbero però non rivelarsi nel concreto realmente accessibili, specialmente per chi è in sedia rotelle. I fattori che vanno a incidere maggiormente sono: il livello di disabilità, di paralisi e limitazioni motorie di una persona, che sia quindi paraplegica o tetraplegica; la dimensione della sedia rotelle, l’ampiezza delle porte, lo spessore da terra del piatto doccia, l’altezza di gabinetti, lavandini e letti.
Ho iniziato così quindi alla cieca la mia ricerca e il primo step è stato cercare alberghi o appartamenti che affermassero di avere camere adatte ai disabili. Dopodiché, ho preso contatto diretto con alcune strutture via email oppure da contatta la struttura su Booking. Non è consigliabile prenotare immediatamente online senza prima aver verificato che tutto sia funzionale. Ad ognuno ho dovuto chiedere varie altezze e dimensioni, farmi assicurare l’assoluta assenza di gradini, la presenza di un ascensore sufficientemente spazioso e del posto auto per disabili vicino all’ingresso. Solo una volta che ho ottenuto queste informazioni e anche un po’ di foto dimostrative ho effettuato le prenotazioni.

Dublino

Veniamo adesso all’argomento prezzi, perché una delle prime cose negative con cui mi sono scontrata e che è un alloggio per disabili ha costi molto superiori.. Generalmente sono abituata a viaggiare in maniera molto spartana, limitando sempre il più possibile le comodità e quindi la spesa per notte, che nel mio caso si aggira in media fra i 18€ e i 35 €. Viaggiando con mio babbo abbiamo speso una media di 65 € a notte a persona senza avere alcun tipo di particolare lusso, soltanto alcune agevolazioni. Quindi, un alloggio accessibile costa circa il doppio. Detto questo, è doveroso precisare che dormivamo tutti in camere separate (ad esclusione di mio fratello con la sua fidanzata), in camere matrimoniali con bagno privato.

Con il senno di poi, sono probabilmente stata frettolosa di confermare alcune prenotazioni per la paura poi di non trovare di meglio. Tuttavia, in nessuna delle tre strutture nelle quali abbiamo soggiornato, abbiamo riscontrato problemi e sono tutte e tre promosse a pieni voti. A Dublino abbiamo prenotato un appartamento con cinque camere da letto, quattro bagni e cucina all’interno di uno studentato, Griffith Halls of Residence, a circa 30 minuti a piedi dal centro storico. Per Belfast ho scelto il Kilcreeny lodge, una grande tenuta affittacamere, molto bella e curata, a circa 30 minuti di auto dal centro di Belfast, con colazione inclusa ed uso della cucina. Infine, per Galway, abbiamo dormito a circa un’ora dalla città, in una bellissima casa di campagna, l’Atlantic Retreat Lodge, praticamente la casa dei miei sogni. Purtroppo non ero riuscita a trovare niente di disponibile in città.
Infine, faccio un’ultima considerazione per quanto riguarda la frequenza del cambio di alloggi. Quando viaggio, generalmente cambio alloggio ogni notte ma, con mio padre non sarebbe stato possibile. Questo ci ha costretti, per forza di cose, a fare spesso su e giù da casa, andando naturalmente a perdere tempo. Purtroppo, per lui non sarebbe stato pratico fare e disfare la valigia tutti i giorni, per non parlare del fattore emotivo, perché in ogni caso cambiare l’alloggio crea sempre delle incognite e quindi per la sua tranquillità abbiamo deciso di trascorrere più notti in meno posti.

Noleggiare un’auto per disabili in Irlanda

Ora, non tutti i disabili probabilmente vorrebbero guidare un’auto all’estero e magari in molti si affiderebbero semplicemente ai loro compagni di viaggio limitandosi a fare i passeggeri. Se così fosse, trovare un’auto è un molto semplice; basta che sia molto spaziosa e non troppo alta, per poter fare il trasferimento ogni volta dalla carrozzina al sedile dell’auto. Mio babbo però si dà il caso che sia appassionato di auto e di guida. Ha sempre guidato moltissimo nella sua vita, ha sempre amato i viaggi su strada e stare molte ore alla guida. Ebbe l’incidente che lo ha poi reso invalido nel 2007 e non appena fu possibile, molto prima di essere dimesso dall’ospedale, prese la patente per disabili. Oggi ha 64 anni e guida moltissimo e con piacere. Per questo ho cercato un’auto che potesse permettergli di guidare, coi comandi al volante e il cambio automatico. Probabilmente non sarebbe stato altrettanto semplice in altri paesi, ma per quanto riguarda l’Irlanda è stato tutto molto immediato. Esiste una compagnia di autonoleggio, Ireland Motability, che è specializzata in macchine adattate. Noi abbiamo noleggiato una Volkswagen Caddy, un’auto molto spaziosa, con un bagagliaio gigante nel quale abbiamo caricato facilmente: la sedia a rotelle, il triride (il motorino), sei trolley di varie dimensioni e cinque zaini. Anche il servizio di pick up e drop off è stato agevolato. Un autista ci ha consegnato e ha ritirato l’auto direttamente al terminal partenze dell’Aeroporto di Dublino.
Consiglio assolutamente questa compagnia, che non impone, tra l’altro, di fornire una carta di credito. La comunicazione con loro è stata semplice e tutto è filato liscio.

Il noleggio dell’auto ci è costato 1560 €, il doppio rispetto ad un’auto analoga ma non adattata. La cifra tuttavia è in questo caso giustificabile poiché rendere una macchina accessibile richiede una grande spesa.

Tirando le somme, tutto è stato molto più semplice di quel che ci immaginavamo, ma ho trovato abbastanza antipatico il fatto che per un disabile spostarsi ha un costo doppio rispetto ad un’altra qualsiasi persona. Purtroppo parliamo di persone fragili che già devono affrontare ogni giorno grandi difficoltà, la loro quotidianità è infinitamente più faticosa rispetto a quella di una persona che si muove normalmente. Dover poi anche fronteggiare simili costi mi ha fatto riflettere e dedurre che il disabile, in assenza di una posizione economica buona, si trova davvero a vivere una vita di sacrifici inimmaginabili.
Comunque, polemiche a parte, alla fine, abbiamo pagato il doppio inutilmente perché, una volta trovatosi sul campo, con la guida dall’altra parte della strada (di cui ho già parlato per i viaggio in Nuova Zelanda, Scozia e Inghilterra) e un’auto che non era la sua, mio babbo non ha mai guidato e ha lasciato che soltanto io e Tommaso facessimo da autisti.

Downhill Beach
Note sull’accessibilità in Irlanda

In questo paragrafo ho cercato di riassumere tutto ciò che riguarda le difficoltà e le varie fasi da affrontare quando si organizza un viaggio adatto a una persona in sedia rotelle, basandomi unicamente sul nostro punto di vista e su un’unica esperienza.

Naturalmente, la stessa definizione dell‘itinerario è stata pensata in gran parte affinché mio babbo potesse fare pressoché tutto e godere almeno in buona percentuale dei luoghi che abbiamo visitato. La procedura di selezione è lunga ma semplice: ho messo giù una lista di tutti quei posti che potevano interessarmi, per poi andare a verificare online, sui siti specifici, i livelli di accessibilità di attrazioni turistiche (sempre accessibili) e paesaggistiche (parzialmente accessibili). Il molto casi, per avere maggiore certezza, ho scritto delle mail per spiegare le nostre necessità e ricevuto sempre risposta.

Ad oggi posso confermare che l’Irlanda è un paese altamente accessibile, dove la maggior parte delle attrazioni turistiche e paesaggistiche di grande rilievo sono accessibili, almeno in buona parte. Mi spiego meglio. Capita che in edifici antichi il disabile non possa raggiungere torri o zone in altezza, oppure sotterranei, o ancora, che la rete di sentieri attorno ad un punto di interesse non sia praticabile nella sua interezza.
Per quanto riguarda l’accessibilità dei singoli posti che abbiamo visitato troverete tutto nei singoli articoli mano a mano che verranno pubblicati e un articolo dedicato alle cinque attrazioni spettacolari accessibili Irlanda.

Toccando con mano le singole realtà, ci sono ovviamente stati dei punti deboli, non obbligatoriamente imputabili alla negligenza umana.
Inizio con l’eccessiva pendenza di alcuni sentieri, nonostante fossero ampi e il selciato di semplice percorrenza (terra battuta o asfalto). In molti casi è necessario che il disabile venga spinto, anche con una sedia motorizzata come quella di mio babbo. Da questo ne è derivata la nostra considerazione secondo cui una persona in sedia rotelle può certo viaggiare da sola ma si troverà di fronte a numerosi ostacoli quasi invalicabili e alla necessità di chiedere aiuto e assistenza a qualcuno. L’autonomia sarà sempre molto limitata.

Viaggiando con un disabile si notano poi altri dettagli ai quali non si penserebbe mai, ma che rischiano di creare impedimenti anche molto difficili da superare. Tra questi, particolarmente problematica durante questo viaggio, è stata la pesantezza delle porte, sia in uno degli alloggi che in molti bagni pubblici. Porte talmente pesanti che ho fatto fatica persino ad aprire. Un’altra curiosa barriera e poi l’altezza degli specchi nei bagni che, 9 volte su 10, sono posizionati troppo in alto. Concludo con l’ultimo piccolo ostacolo che non riguarda tanto l’accessibilità ma il trattamento del disabile, soprattutto in Irlanda del Nord (UK). Il disabile paga: paga parcheggi e paga gli accessi per visitare musei, scogliere, spiagge e quant’altro. L’omaggio è previsto soltanto per l’accompagnatore. Questo non è sempre vero in Irlanda (Europa), dove sia il disabile che l’accompagnatore hanno diritto al biglietto gratuito in alcuni luoghi, fra i quali le Scogliere di Moher e la Rocca di Cashel.
La consuetudine di far pagare il disabile si estende anche ai parcheggi. Per noi italiani è fantascienza che una persona in sedia a rotelle paghi un posto auto, ma in Irlanda nessuno ci ha fatto sconti, mai. È buffo se pensate invece che il parcheggio a lunga sosta dell’aeroporto di Pisa, per nove giorni, non ci è costato un centesimo, contro i 180€ che sarebbe venuto. Ce li hanno fatti recuperare tutti in Irlanda!

Carrick a Rede

Dopo i contro, veniamo però anche ai pro. Per l’adeguamento di strade ed edifici al disabile abbiamo riscontrato una grande attenzione. Fra tutto, quello che sicuramente mi ha sorpresa più positivamente, è stata la totale assenza di ostacoli e barriere nelle strade. Durante ogni visita a piedi abbiamo potuto camminare senza mai doverci preoccupare di raggirare ostacoli come auto parcheggiate dove non dovrebbero, buche, marciapiedi troppo stretti e così via. Questo ha significato molto meno stress per tutti e la possibilità di goderci ogni minuto, potendo sempre guardarci intorno senza dover mai assistere mio babbo. Alla fine di una giornata, dopo chilometri e chilometri a piedi, lui, che viaggiava su una sedia motorizzata, era certamente meno provato di noi altri.

Quando andare in Irlanda e quanto tempo dedicare

L’Irlanda si raggiunge facilmente dall’Italia tutto l’anno e sebbene in inverno possa fare molto freddo e vi siano notevoli probabilità di incontrare la neve, è un paese che si può visitare facilmente sempre. Più si va a nord naturalmente, più fa freddo. Una costante è invece il vento, spesso misto a pioggia, talmente forte che può diventare un impedimento. Noi abbiamo visitato l’Irlanda durante la stagione estiva, dal 21 al 29 agosto, e abbiamo trovato condizioni meteo molto favorevoli, prevalentemente buone. Soltanto in un paio di occasioni il vento e la pioggia hanno creato alcuni problemi a mio babbo che ha dovuto rifugiarsi in macchina. Proprio per le sue necessità, abbiamo deciso di partire durante l’estate. Bisognava evitare il freddo eccessivo, poiché ha alcuni problemi di adattamento alle temperature estreme. Nel periodo in cui siamo stati noi, le temperature hanno sempre oscillato fra i 16 e i 22 gradi.

L’Irlanda in estate incarna appieno l’appellativo di Isola di Smeraldo. Tutto è verdissimo, punteggiato di fioriture gialle e fucsia, il cielo si apre e si chiude facendo esplodere e rabbuiare continuamente i colori. È uno spettacolo che incanta. I paesaggi sono al massimo del loro splendore. Tutto questo verde è dovuto alla pioggia, che anche ad Agosto fa le sue comparse.
Certamente, con l’intenzione di intraprendere itinerari paesaggistici, il periodo migliore è da maggio fino a metà settembre; ma se siano in mente itinerari concentrati maggiormente sulle città, anche l’inverno può essere un buon momento. La prima volta che andai a Dublino era febbraio e mi ricordo una fittissima pioggerellina gelida ma comunque sopportabile, almeno per me. Ma forse il mio metro di giudizio sulla sopportabilità delle condizioni climatiche è un po’ troppo sbilanciato verso i poli e fuori asse rispetto al pensare comune.

L’Irlanda d’estate. Un dipinto meraviglioso.

Per quel che riguarda quanto tempo dedicare all’Irlanda mi trovo, come sempre, di fronte a un’impasse, poiché il tempo che decido di dedicare a un viaggio è sempre meno della metà di quello che meriterebbe. Dunque, per un itinerario ben fatto e che possa davvero toccare tutte le tappe più importanti e rappresentative un viaggio in Irlanda non dovrebbe durare meno di 12/15 giorni. In nove giorni, siamo riusciti a visitare Dublino, Belfast, buona parte dell’Irlanda del Nord, Galway e le scogliere di Mohair. Praticamente un terzo di quello che avrei voluto fare. Nel caso non si abbia così tanto tempo è bene come sempre concentrarsi su determinate regioni. Per fare un esempio, soltanto sull’Irlanda del Nord (per la quale occorrono 4/5 giorni), oppure unicamente sull’Ovest e il Sud, che è possibile visitare assieme in una settimana.

Tutte le tappe in sintesi: Dublino + on the road di 7 giorni

Qui sotto riassumo in sintesi l’intero itinerario, con tutte le tappe. In articoli specifici troverete poi un diario di bordo per vivere dall’interno il nostro viaggio. Perchè un viaggio in famiglia merita molti commenti, per i bisticci e le tensioni, per il tempo trascorso a stretto contatto dopo anni di indipendenza e per il bene che ci si vuole a prescindere da tutto.

Giorno 2 – Dublino

Il primo giorno è stato impiegato totalmente per raggiungere l’Irlanda. Siamo arrivati al nostro alloggio la sera alle 21.00 e non c’è stato tempo per altro. Il secondo giorno abbiamo subito iniziato la visita di Dublino, dedicandoci al centro storico e toccando le seguenti tappe: la Cattedrale di San Patrizio, St. Stephen’s Green con le sue sculture di irlandesi che hanno fatto la storia, Temple Bar coi pub, le gallerie e la street art, il Trinity College, Merrion Square Garden e il ponte Ha’ Penny Bridge. La sera abbiamo cenato nel pub più antico di Dublino, The Brazen Head, con uno spezzatino alla Guinness accompagnato (siamo banali) dalla Guinness.

Per saperne di più Leggi Cosa fare a Dublino in 2 giorni.

Giorno 3 – Dublino

Dublino, come ogni capitale, offre moltissimo da fare e vedere. Avevo già visitato questa città oltre dieci anni fa, così il secondo giorno, anziché proseguire con la visita del centro, ho trascinato la mia famiglia a visitare due zone della città meno gettonate per chi si trova in città per la prima volta. Al mattino siamo stati a Docklands, il distretto portuale connotato da numerose opere di architettura contemporanea. Per prima cosa abbiamo fatto una super colazione irlandese da The Bakehouse Express, a base di pancake, bacon uova e molto altro. Dopodiché abbiamo visitato il museo EPIC, the Irish Emigration Museum.
Fuori dal museo c’è un mondo di edifici visionari, opera di grandi archistar come Calatrava e Libeskind. I più noti sono il Ponte Samuel Beckett, il Dublin Convention Centre e il Teatro Nord Gáis Energy.
Nel pomeriggio abbiamo passeggiato al Phoenix Park, un parco pubblico di immensa estensione, ben settecento ettari di prati, boschi e sentieri. Come concetto è paragonabile al Central Park di New York e, come questo, al suo interno ospita diversi luoghi di interesse come uno zoo e campi da golf.

Per saperne di più leggi Cosa fare a Dublino in 2 giorni.

Portaneevy Viewpoint

Giorno 4 – contea di Meath e Mourne Mountains

Il quarto giorno è iniziato il nostro on the road per inoltrarci nella vera Irlanda. Diretti verso nord, abbiamo attraversato le contee di Meath e Louth.
La contea di Meath è ricca di siti storici, capisaldi della tradizione e cultura irlandese, pertanto la zona perfetta per imparare molto sulla storia dell’Irlanda. Qui abbiamo fatto due soste: Hill of Tara, la collina sulla quale venivano incoronati gli antichi re d’Irlanda e Mellifont Abbey, una abbazia cistercense di cui rimangono alcuni bellissimi resti. Da qui, dopo circa mezz’ora, abbiamo varcato il confine tra Irlanda e Irlanda del Nord diretti a Newcastle. Per arrivarci non abbiamo preso la via più breve consigliataci da Google Maps, ma una deviazione panoramica attraverso la regione montana di Mourne per percorrere la Mourne Coastal Route. Questa via si dirama, offrendo diversi loop che permettono di godersi i meravigliosi paesaggi delle montagne di Mourne che digradano nel mare.
Per pranzo avevo prenotato in un ristorante di mare, il Mourne Seafood Bar a Dundrum, pochi minuti oltre Newcastle, dove abbiamo mangiato una buonissima aragosta.
Nel pomeriggio c’è stato il tempo per una passeggiata di circa un’ora nella Dundrum Bay, all’interno della Morlough National Nature Reserve, la prima riserva naturale irlandese. Ultima tappa è stato il Legananny Dolmen, prima di raggiungere il nostro alloggio, il Kilcreeny Lodge in località Lower Ballinderry.

Per tutti i dettagli leggi l’articolo Le tappe imperdibili in Irlanda del Nord + Belfast.

Giorno 5 – Belfast

Durante un itinerario dell’Irlanda del Nord non si può evitare di andare a Belfast. La città non mi è piaciuta particolarmente, ma è un luogo che ha molto da raccontare e non dedicarci almeno un giorno sarebbe un peccato.
A Belfast abbiamo visitato come prima cosa il Museo del Titanic, che richiede circa tre ore.
In circa mezz’ora a piedi oppure 5 minuti in auto, si raggiunge poi il quartiere del Muro. Qui ci sono diversi murales e punti di interesse che raccontano degli scontri tra protestanti irlandesi e cattolici inglesi, i cosiddetti Troubles. I luoghi di maggior interesse sono le Peace Lines che si aprono lungo il muro ancora intatto, il Giardino della Rimembranza e il murale di Bobby Sands, noto attivista dell’IRA.
Dopo di ciò siamo anche riusciti a fare una breve passeggiata nel centro. Qui di particolare interesse si trovano la City Hall, il mercato di St. George, che però abbiamo trovato chiuso, e gli entries lungo Ann Street, piccoli vicoli paragonabili concettualmente ai closes the Edimburgo.

Per saperne di più leggi l’articolo Le tappe imperdibili in Irlanda del Nord + Belfast.

Giorno 6

Questo giorno è stato dedicato ad alcune perle paesaggistiche dell’Irlanda del Nord, quei posti da cartolina che fanno il giro del mondo, entrano nell’immaginario delle persone e fanno dire che almeno una volta nella vita vogliamo vederli.
Abbiamo iniziato la nostra lunga giornata con la splendida foresta The Dark Edge, divenuta famosissima grazie alla serie del Trono di Spade. Da qui ci siamo poi spostati sulla costa, verso la Baia di Morlough nella contea di Antrim, facendo sosta al Portaneevy Viewpoint, che ci ha permesso di osservare le isole di Rathlin, Carrick a Rede e Sheep Island. Da qui in pochi minuti si raggiunge il parcheggio, porta d’accesso al sentiero che conduce al ponte di corda di Carrick a Rede, ponte sospeso su un paesaggio magnifico, che connette la scogliera ad un isolotto.
Dopo pranzo è stato il momento di visitare una delle attrazioni maggiormente prese d’assalto di tutta l’Irlanda del Nord e a buona ragione, il Giant’s Causeway. In effetti questo luogo dà il nome a tutto l’itinerario che corre lungo la costa dell’Irlanda del Nord, la Giant’s Causeway Coastal Route, che abbiamo percorso in gran parte.
Dal Selciato del Gigante, che prende circa due ore per la visita, siamo passati dal Dunluce Castle per osservarlo esternamente e infine abbiamo guidato fino alla spiaggia di Downhill per ammirare il tempio circolare di Mussenden.

Per tutte le informazioni sulla visita dei vari luoghi leggi l’articolo Le tappe imperdibili in Irlanda del Nord + Belfast.

Giant’s Causeway

Giorno 7 – la Penisola del Connemara

Gli ultimi tre giorni del nostro viaggio abbiamo visitato alcuni posti spot in Irlanda dell’ovest. Per spostarci da nord a ovest e abbiamo impiegato circa cinque ore, quindi un’intera mattina, fino a raggiungere la penisola delle Connemara. In questo territorio si concentrano i paesaggi più belli più caratteristici dell’Irlanda; qui è davvero racchiusa l’essenza e l’anima che cantano le ballate irlandesi. I paesaggi sono decisamente meno cupi e drammatici rispetto all’Irlanda del Nord, ma più colorati colorati, rudi e ammalianti. Per visitare nel modo giusto questa penisola occorrerebbero due o tre giorni e magari la possibilità di farlo a piedi o in bicicletta. Noi avevamo soltanto mezza giornata e quindi ci siamo mossi in macchina scendendo in diversi punti. Le nostre tappe sono state: Killary Fjord, la Sky Road, tra le strade più belle al mondo. Ci siamo fermati diverse volte per ammirare e fotografare un paesaggio spettacolare affacciato sull’oceano e baie ventose dall’acqua turchese. Abbiamo poi proseguito verso Clifton, la spiaggia dal fascino quasi caraibico (ma molto più freddo) di Dog’s Bay a Roundstone ed abbiamo concluso con una breve pausa al Pine Island Viewpoint.

Leggi l’articolo La penisola del Connemara: cosa vedere in una giornata.

Giorno 8

Nelle ultime due notti del nostro viaggio abbiamo soggiornato nella contea di Galway e non potevamo esimerci dal visitare la bellissima cittadina che incarna sotto ogni punto di vista l’anima irlandese. Siamo stati circa 4-5 ore a Galway, fermandoci in diversi luoghi di interesse senza visitare musei o particolari attrazioni turistiche. Le nostre tappe sono state: Eyre Square; Shop Street e High Street con tanti negozietti di lana, artigianato e pub storici; latin quarter tra musica e murales colorati; Spanish Arch a la riva del fiume Corrib. Dall’altra sponda del Corrib, di fronte allo Spanish Arc, inizia il percorso che arriva fino alla piccolo centro abitato di Salthill. Abbiamo quindi attraversato il fiume e raggiunto la Cattedrale di Galway, senza visitarla internamente. Qui abbiamo un po’ passeggiato nel Millennium Park, che si trova letteralmente su un’isola inglobata nel fiume, Nuns Island. Abbiamo concluso con un pranzo eccezionale in un pub dall’eccellente ospitalità, Monroe’s, dove oltre ad un hamburger buonissimo ho fatto amicizia con un San Bernardo grande il triplo di me.
Nel pomeriggio ci siamo messi alla guida per raggiungere le famigerate scogliere di Moher, che abbiamo visitato nell’ora del tramonto. L’Irlanda ci stava svelando il suo volto più bello.

Leggi l’articolo dedicato alla visita di Galway e alle scogliere di Moher.

Giorno 9

il giorno del rientro è sempre il più faticoso, soprattutto se l’aereo è la sera tardi. Ma è possibile anche vedere in un altro modo la situazione e renderlo un’opportunità in più per visitare qualcos’altro.
Il nostro alloggio si trovava nel villaggio di Kinvarra, dove c’è un bellissimo castello, perfetto per alcune foto di effetto, il Dunguaire Castle, quindi io, mamma e Marika non ci siamo lasciate sfuggire questa occasione.Dopo questa brevissima sosta, nonostante fosse assolutamente fuori strada, ma avendo il tempo, abbiamo viaggiato due ore per raggiungere la Rocca di Cashell, nel centro dell’Irlanda. La rocca è uno dei siti più importanti di Irlanda risalenti al medioevo e tra i castelli più suggestivi del paese.
Si è concluso in questo modo il nostro viaggio, prima di rientrare in aeroporto e iniziare ufficialmente il rientro in Italia.

Quanto è costato questo viaggio?

Ok, ma quanto costa nella in pratica un viaggio come questo, per una famiglia di cinque persone, di cui una in sedia rotelle? I costi si sono distribuiti in maniera iniqua perché mio padre ha coperto totalmente le spese degli alloggi e del noleggio dell’auto. Al contrario, tutte le altre, inclusi i biglietti di accesso, benzina e pasti sono state spartite per cinque. A me nello specifico questo viaggio è costato 600 €, così come a mia mamma mio fratello e alla sua fidanzata. A mio padre è costato 4600€. Quindi, a conti fatti spostarci in 5 per 9 giorni in Irlanda è costato circa 7000€.

La voce che ha inciso maggiormente è stata quella degli alloggi con 2600€ totali, a seguire la macchina con 1560€ e poi il biglietto aereo con 210€ a persona, inclusa l’assicurazione di viaggio per mio babbo e una valigia da stiva da 20kg.
Per quanto riguarda il cibo, contando le spese al supermercato, colazioni, pranzi, cene fuori, birre, caffè e snack vari, abbiamo speso 890€. Il carburante ci è costato 235€, a cui aggiungere 11€ di pedaggi stradali (davvero niente se confrontato con l’Italia). Infine, per accedere alle varie attrazioni turistiche e paesaggistiche, includendo i parcheggi obbligatori per raggiungerle, la cifra è stata di 405€. I dettagli dei costi per ogni singolo luogo potete trovarli nell’itinerario giorno per giorno.
Da questo riepilogo ho lasciato fuori soltanto i souvenir e altri parcheggi a pagamento.

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