1. Perché fare un viaggio in Islanda
2. Quando andare: clima, ore di luce e temperature
3. Come arrivare in Islanda
4. Come muoversi – Guidare in Islanda: regole, precauzioni e noleggio auto
5. Internet e come comunicare
6. Dove dormire
7. Come vestirsi
8. Quanto costa un viaggio in Islanda? Prezzi elevati e come affrontarli
Perchè fare un viaggio in Islanda
Mi sento già in difetto per non esserci ancora tornata, perciò credo che dovrebbe essere considerato reato non fare un viaggio in Islanda almeno una volta nella vita. Ogni volta che conosco qualcuno che ancora non ci è stato mi riprometto di portarcelo. Non c’è alcun bisogno di amare il freddo o la natura, è una terra che inevitabilmente rapirà ogni cuore. È sicuramente la sua personalità, tanto sfaccettata ed imprevedibile, a creare dipendenza ed a questa si legano inesorabilmente cultura, folclore ed arte. Non è necessario assistere ad un’eruzione vulcanica per percepire la potenza che ribolle sotto ai piedi. L’Islanda è contrasto e armonia allo stato puro. I segni della distruzione del fuoco sono ovunque, eppure si ha l’impressione di camminare in paradiso osservando le morbide curve dei suoi campi di lava, somiglianti a nuvole di un verde brillante. Il bianco del ghiaccio che incontra il nero delle sue spiagge è poesia, e niente è più fortificante del suo scuro, gelido e spietato mare. Inoltre è un viaggio adatto a tutti poiché, sebbene sia una terra estremamente selvaggia, tutto è organizzato alla perfezione, la sicurezza umana è messa al primo posto ed esiste un’ampia scelta di escursioni e attività guidate. Anche le mete più semplici da raggiungere e più turistiche lasceranno senza fiato.
Quando andare: clima, ore di luce e temperature

L’Islanda è uno di quei paesi che cambia radicalmente volto da una stagione all’altra ed ognuno di questi volti vale il viaggio. La risposta perciò è sempre, ma qui entrano in gioco le preferenze personali. Ogni stagione ha le sue specificità e anche la bassa stagione, che è quella durante la quale mi trovavo lì, in realtà è ottima. Per questo motivo è importante organizzare il viaggio con un certo anticipo, e anche perchè il paese è molto piccolo se proporzionato alla richiesta turistica. Sono due i fattori principali che incidono sul decidere quale periodo è il più adatto: le temperature e le ore di luce. L’estate è una stagione molto luminosa; a giugno e luglio sono pochissime le ore di buio (circa 5 in media) e le temperature più elevate, ma si parla di un’estate molto blanda perché è difficile che si superino i 22° e soprattutto è impossibile evitare la pioggia. In estate un punto a favore è la massima mobilità fra le strade di tutto il paese, potendo addentrarsi anche verso gli altopiani interni. Possiamo parlare di un’estate islandese da giungo ad agosto; per il resto è considerabile inverno. L’estate è anche la stagione più gettonata, perciò i prezzi salgono alle stelle ed esiste il rischio concreto di non trovare un alloggio, perciò è meglio muoversi con anticipo. Da marzo le giornate si fanno più lunghe, con la giusta compensazione fra giorno e notte, il che rende estremamente vivibili le giornate, sebbene il tempo oscilli imprevedibilmente da momenti di cielo terso ad una nebbia impenetrabile, il tutto anche nel giro di poche ore (ma questo tutto l’anno in realtà!). In estate si possono fare alcune bellissime attività sportive come il kayak nelle lagune glaciali, lo snorkeling, i trekking ed è il momento giusto per il campeggio. Il periodo da aprile a settembre è anche l’ideale per avvistare le balene e le pulcinelle di mare. Marzo e aprile, così come settembre e ottobre sono inoltre dei buoni periodi per i prezzi. Tuttavia, dicembre, gennaio e febbraio, sono mesi particolarmente bui (5 ore di luce in media) e freddi, quindi sarà più difficile godersi i paesaggi. Il periodo invernale è estremamente soggetto a bufere di neve, tant’è che la strada principale, il ring, viene in parte chiusa e per gli spostamenti più lunghi è possibile utilizzare dei piccoli voli interni. La morale però è che le tempeste di neve possono esserci tutto l’anno (disavventura a riguardo nell’itinerario, giorno 3). Febbraio e marzo però sono particolarmente adatti per osservare l’aurora boreale (sebbene si palesi per tutto l’anno, solo che l’estate con la luce non si vede!) e da ottobre al 31 marzo si possono visitare le grotte di ghiaccio che mi sono persa perché lavoravo, ma devono essere uno spettacolo indimenticabile! Queste nei mesi primaverili ed estivi sono chiuse a causa dello scongelamento.
Per un viaggio in macchina tuttavia è comunque meglio non andare prima di marzo, poiché, come accennato, la strada principale che circonda l’isola, la SS1, il cosiddetto Ring, è chiuso ed è molto meno agevole spostarsi in auto. Insomma, ciò che caratterizza l’Islanda è l’imprevedibilità, quindi qualsiasi periodo è buono, ma bisogna sempre tenersi pronti al contrattempo del quale le previsioni meteo certamente non vi priveranno.
Come arrivare in Islanda
Dall’Italia non è la più veloce delle cose arrivare in Islanda, ma neanche particolarmente impegnativo. Per quel che ne so esistono voli diretti da Milano, Bologna e Roma durante l’estate, mentre nel resto dell’anno è necessario fare scalo da qualche parte in Europa. Sono molte le compagnie che volano su Reykjavik e gli scali migliori sono su Londra oppure Berlino, ma anche Parigi, Copenaghen e Amsterdam. Personalmente ho volato con Easy Jet con scalo a Londra, una soluzione che ho trovato pratica e anche economica. Le principali compagnie che volano su Reykjavik sono: Icelandair, Wow Air, Finnair, Lufthansa, British Airlines, Wizz Air e molte altre.
Esiste anche l’opzione di raggiungere l’isola in nave, che sta diventando sempre più frequente dopo il covid, in mancanza di voli e viste le alte probabilità della loro cancellazione.
Come muoversi – Guidare in Islanda: regole, precauzioni e noleggio auto

Non appena atterrati all’aeroporto di Keflavìk si può raggiungere il centro di Reykjavìk in vari modi: taxi (che è ciò che ho scelto io perché era tarda serata), auto noleggiata all’aeroporto e il pulman. Sono due le navette che collegano l’aeroporto alla città: il Flybus (43€ a/r, 22€ one way) e l’Airport Express (35€ a/r, 19 € one way). Per gli spostamenti interni non esistono treni e gli unici due modi per spostarsi sono l’autobus e l’automobile. Gli autobus effettuano un servizio lento, non arrivano in tutte le località e prevalentemente sono operativi durante l’estate. Vien da sé che spostarsi in macchina è la scelta più ovvia. Niente di più facile e niente di più difficile. Le condizioni dell’unica grande strada che percorre l’intera circonferenza dell’isola sono impeccabili. Parliamo della Ring Road, una strada a sole due corsie, prevalentemente asfaltata, quasi sempre vuota, indicazioni chiarissime e limite di velocità a 50km/h. Verrà voglia di sfrecciare ma il mio consiglio è di fare con calma e godersi panorami ineguagliabili al mondo stando comodamente seduti in auto. Se c’è una cosa che è sempre bene tenere presente è che si è in balìa degli agenti atmosferici. Spesso improvvisi cambiamenti di tempo possono costringere a fermarsi, a cambiare piano, a rimanere bloccati, anche per alcuni giorni. Esistono tre fondamentali precauzioni su come affrontare un viaggio in auto in Islanda, da applicare ogni giorno: controllare sempre il meteo prima di mettersi in viaggio sul sito ufficiale en.vedur.is (della località di partenza, di arrivo e del tragitto); controllare le condizioni delle strade su www.road.is; fare benzina prima di ogni partenza. Questa è un’accortezza che può risultare utile anche solo proseguendo sul Ring poiché i distributori di benzina sono estremamente rari e non esagero affermando che ce la siamo fatta sotto un giorno poiché dopo oltre 100km, ormai quasi a secco, ancora non spuntava un distributore. Un’altra regola di vitale importanza è non deviare eccessivamente dal Ring per avventurarsi su strade secondarie e negli altopiani interni se non si è escursionisti molto esperti o guide; addentrandosi nell’interno il rischio di mutamenti meteorologici aumenta, così come quelli di imprevisti legati all’insidiosità del territorio. In tal caso è bene munirsi di cellulare satellitare e soprattutto mettere in macchina un paio di taniche di benzina. Esiste anche una app, 112 Iceland App, che serve a segnalare la propria posizione alle autorità e che può risultare utile in caso di emergenza e nel caso si abbia in programma di avventurarsi verso itinerari meno battuti. Sempre per essere pronti a tutti è bene portare sempre con sé, nell’eventualità si debba rimanere fermi in macchina per diverse ore: una coperta, cibo e acqua, arnese per spalare il ghiaccio.
Veniamo alla tipologia d’auto. Dimenticatevi tutto ciò che non è un 4×4, jeep o simili. Questo alza enormemente in costo del noleggio (circa 100€ al giorno) ma è necessario per la vostra sicurezza. Noi avevamo una Dacia Duster e ci siamo trovate divinamente. Viaggiavamo solo in due e l’auto non è risultata esageratamente grande: fra valigie, coperte, buste della spesa e quant’altro, erano le dimensioni giuste. Abbiamo noleggiato con Icerental 4×4 ehf., una compagnia locale. La consiglio a chiunque poiché non abbiamo dovuto pagare un sovrapprezzo per il secondo conducente, non hanno richiesto la caparra, né la carta di credito. L’ufficio si trova in centro a Reykjavik e, sia le operazioni di pick-up che di drop-off si sono svolte senza intoppi.
Infine, prima di entrare in auto fate sempre attenzione al vento, poiché il rischio che strappi via lo sportello è concreto e dopo la notte controllate sempre che il tubo di scappamento non sia ostruito dal ghiaccio.
Giusto due o tre cosine da tenere a mente, ma a parte questo sarà come bere un bicchier d’acqua, nonché l’esperienza più meravigliosa delle vostre vite.
Internet e come comunicare
È vero che ormai col roaming tutta l’Europa è paese e che l’Islanda è estremamente ben attrezzata con il wifi, ma esiste anche la possibilità di acquistare una sim locale, utile qualora si debbano effettuare chiamate ed inviare sms. Dovendo rimanere qualche mese, io ho optato per quest’opzione e comprato una sim dell’operatore Nova al centro commerciale Kringlan (unico grande centro commerciale in Islanda).
Dove dormire

Anche questo dipende dalla stagione, dalla capacità di adattamento e dallo stile di viaggio che si vuole intraprendere. In tutti i paesi del Nord è particolarmente in uso la modalità coach surfing; ovvero si dorme gratuitamente, o a cifre irrisorie, in casa di persone locali, che ospitano i viaggiatori, offrendo loro un divano o un umile giaciglio. In cambio l’ospite può portare prodotti del proprio paese, ricambiare l’ospitalità un giorno, oppure fare la spesa. Si tratta di una modalità un po’ spartana ma certamente valida, dal momento che è un paese ritenuto estremamente sicuro ed è anche un modo per entrare a contatto con le persone locali. Personalmente non ho mai provato e non so se accadrà mai; purtroppo diffido troppo del prossimo e non mi sentirei sicura; ad ogni modo in molti lo fanno, ho conosciuto diverse ragazze a Reykjavik che lo stavano praticando e la ritengo una valida opzione. Un’altra possibilità è quella di fare campeggio, nei mesi estivi ovviamente. Si può portare la tenda con sé oppure noleggiare l’attrezzatura da campeggio direttamente con l’auto; molte compagnie di noleggio offrono questa opzione. Il campeggio oltretutto è libero in molte zone (specialmente sugli altopiani) e quindi si rasenta il costo zero; nel caso si voglia piantare la tenda vicino a delle abitazioni invece si deve chiedere il permesso. Certo, è d’obbligo prepararsi ad ingenti precipitazioni ed al fatto che d’estate potrebbe non tramontare mai il sole! In Islanda poi esiste una splendida rete di fattorie e guesthouse che sono la scelta migliore per qualità, prezzo, comodità ed esperienza (qui il link ad un buon sito: heyiceland.is). In entrambi i casi sono in genere case private adibite anche all’accoglienza di turisti e questo le rende esperienze davvero uniche, poiché si ha l’opportunità di venire a contatto coi locali, con le loro abitudini e la loro realtà quotidiana. Per le fattorie questo è ancor più vero, poiché si tratta di contesti rurali estremamente autentici; in molte di queste non mancano i tipici cavalli islandesi e le hot pot, ovvero le piscine termali che in Islanda è normale avere per una casa in campagna. Quale che sia la scelta è comunque quasi obbligatorio prenotare in anticipo il proprio alloggio poiché l’offerta rispetto alla richiesta turistica è estremamente bassa, soprattutto in alta stagione ed è bene prepararsi a cifre folli in alcuni casi. La media per una camera d’ostello, un appartamento, una guesthouse o un cottage è di 40/50€ a notte. E parlo di strutture estremamente modeste, benchè non vi troverete mai in catapecchie; siamo pur sempre in un paese estremamente civilizzato! Essendo inverno io ho optato per quest’ultima opzione cambiando alloggio ogni notte, fra ostelli e guesthouse: potete trovare i dettagli sulle strutture negli articoli sull’itinerario giorno per giorno.
In centro a Reykjavik la situazione invece è un po’ diversa. La scelta più economica è quella di prenotare un appartamento su Airbnb; ce ne sono moltissimi e alle cifre più disparate anche in pieno centro. Non saprei dire come è la situazione negli hotel, sono troppo povera (o tirchia direbbe qualcuno) per prenderli anche solo in considerazione.
Come vestirsi
La regola è vestiti comodi, caldi, ma soprattutto impermeabili. Dimenticate pure il lato estetico e munitevi di pile, giacche a vento e scarpe da trekking. Valgono i consigli dati per il viaggio in Lapponia direi, ovvero vestirsi a strati con indumenti termici, ma con un occhio in più all’impermeabilità e alla resistenza al vento. Anche perché l’ombrello non è certo da tenere in considerazione. La migliore opzione è una cerata da metter su alla giacca o al piumino all’occorrenza. Una buona opzione può essere anche quella di spruzzare sugli indumenti uno spray idrorepellente (comprato per il viaggio in Scozia mai fatto causa covid). E ovviamente non dimenticate mai cappello (utile anche a non mangiarsi i capelli a causa del vento) e i guanti. Portate anche un vestitino impermeabile anche per la macchina fotografica e attrezzatura idonea o vi verranno tutte le foto con le gocce d’acqua sull’obiettivo come a me!
Quanto costa un viaggio in Islanda? Prezzi elevati e come affrontarli

La valuta locale è la Corona Islandese, a dir poco svantaggiosa per il nostro povero piccolo Euro. Come spesa complessiva si parla di un budget abbastanza alto, che si aggira intorno ai 1200/1500€ per una settimana. Il volo, se prenotato in anticipo, è la spesa che impatta di meno, si oscilla fra i 150€ ed i 300€ a/r. Dipende dalla stagione e con quanto anticipo lo si prenota. La fetta più grande di budget va via per l’auto, perciò l’ideale sarebbe viaggiare in quattro, così da suddividersi il noleggio e abbattere notevolmente i costi. Sugli alloggi ho già detto diverse cose, ma un altro aspetto da tener presente è quello di scegliere posti con una cucina condivisa dove cucinare i propri pasti. Questo abbatterà moltissimo il costo complessivo della vacanza poiché mangiar fuori è costosissimo. Il costo anche soltanto di un panino o di una fetta di torta è impressionante, si possono spendere tranquillamente 20€. Una cena fuori neanche a dirlo, mettete in conto non meno di 40/50€ a persona, a dir poco. L’unico modo per risparmiare è attrezzarsi con del cibo proprio da cucinare. Dove fare la spesa? La catena di supermercati più economica e ben fornita è Bonus. I prezzi sono accettabili (carne esclusa) e se ne trova uno in ogni città. L’idea di portarsi sempre dietro le buste della spesa magari non è allettante, così come quella di mangiare quasi soltanto cibo pronto, ma sul totale inciderà enormemente e non si pone il problema della conservazione. Si può tranquillamente lasciare il cibo in auto, certo non deperirà visto il freddo.