Teniamo di conto che il viaggio per arrivare in Nuova Zelanda, con destinazione Auckland o Wellington, è lunghissimo. Si parla di almeno 30 ore di viaggio durante le quali dormire non è semplicissimo. Grandissima stima per chi riesce a dormire e riposare in aereo, noi abbiamo preso un sonnifero, sapendo di dover affrontare due voli di circa undici ore l’uno ed uno scalo di dodici ore in estremo oriente.
Il costo del volo è molto relativo al periodo dell’anno e quanto in anticipo lo si prenota. Per questo ci siamo affidate ad un’agenzia di viaggi nella quale conosco bene chi ci lavora, spendendo 950€ andata/ritorno con la possibilità di effettuare cambi data e annullamenti fino a 24h prima della partenza. Al volo sono da aggiungersi escursioni in loco, pasti, alloggi: come prezzo complessivo, puntando al massimo del risparmio parliamo di circa 2500 € tutto compreso per due settimane. Nel caso di viaggi così lunghi è consigliabile affidarsi ad un intermediario, come un’agenzia, per il volo, in modo tale da essere tutelati e non rischiare di perdere le coincidenze fra i voli nel caso il primo aereo subisca ritardi o altri contrattempi. La nostra destinazione era Auckland, con scalo a Bangkok.
Una volta giunti finalmente in Nuova Zelanda è importante considerare che si è sfiniti dalla stanchezza e che il jet lag vi perseguiterà per almeno altri quattro o cinque giorni. Quindi, il consiglio è di non fare come noi, di mettere in conto qualche giorno di relax per adattarsi al forte fuso orario, precisamente 12 ore in avanti rispetto all’Italia; magari potete recarvi in una delle moltissime cittadine di mare a Nord del paese, che sono dei veri e propri paradisi. Tendenzialmente avevamo pianificato un tour di tre settimane per poi ridurre a due per motivi di lavoro, ferie e noie simili. In definitiva, facendo una stima delle tempistiche di viaggio, considerando i tempi di recupero e gli spostamenti, consiglio di stare via perlomeno tre settimane per dedicarsi ad un’unica isola e almeno sei settimane per esplorare il paese in lungo e largo. Oltre che per recuperare ore di sonno è importante avere sempre un margine di un paio di giorni nell’eventualità che qualcosa del vostro piano non vada in porto, come ad esempio le escursioni e qualsiasi esperienza a contatto con la natura. Il mio consiglio è di avere sempre un piano B nell’eventualità che le condizioni meteo non vi assistano, e fidatevi, capita più frequentemente di quanto si pensi (a tal proposito potete leggere il resoconto del giorno 11 e giorno 12).
Quali documenti servono in nuova zelanda?
1. Per entrare in Nuova Zelanda (precisiamo l’ovvio) è necessario il passaporto. Prima di partire controllate sempre la data di scadenza perché non sono poche le storie di miei conoscenti e amici che si sono accorti della scadenza del documento una volta espatriati.
2. Per chi opta per un viaggio on the road (opzione preferibile e raccomandabile), per guidare in Nuova Zelanda è utile la patente internazionale, modello Convenzione di Ginevra 1949 (validità 1 anno), oppure Vienna 1968 (validità 3 anni). Dico utile e non necessaria perché è sufficiente la patente italiana tradotta in inglese da un professionista. La patente internazionale può essere richiesta presso la Motorizzazione CIvile della vostra città alla quale consegnare: le ricevute dei bollettini, una marca da bollo da 16€, 2 fototessere e il modulo di richiesta (modello TT746), fotocopia della patente italiana; la mia patente internazionale mi è stata rilasciata sul momento il giorno stesso, ma so anche di lunghe attese, quindi muovetevi con almeno un mese di anticipo rispetto alla data della vostra partenza. Il costo totale per tutta la trafila è di circa 40€.
3. Perchè la patente internazionale sia valida è sempre comunque obbligatorio avere con sé la propria patente italiana, documento senza il quale quella internazionale non verrebbe neppure rilascita.