Come si dice Inghilterra, la maggior parte delle persone pensa a Londra. Ma Londra, questa volta, non è stata affatto destinazione del nostro viaggio ed è anche un peccato limitare le proprie visite nel Regno Unito alla sua capitale che, per quanto straordinaria, è solo una piccola parte di ciò che ha da offrire. Dopo diverse visite ed averci trascorso tre mesi, avevo voglia di vedere qualcos’altro della mia amata Inghilterra. Mia perchè tanti anni fa ho vissuto per dei brevi periodi in questo paese e quindi avevo già avuto occasione di visitare città come Oxford, Manchester e qualcosa della Cornovaglia. Eppure, pur avendoci vissuto, non ho mai pensato di spingermi fino alle Cotswolds, sebbene vicine a dove ho vissuto tanti anni fa.
Per visitare le Cotswolds basterebbero 3 o 4 giorni; noi abbiamo raddoppiato il tempo del viaggio per inserire anche alcune importanti città e altri luoghi degni di nota in zona.
- Pianificare un viaggio in Inghilterra: dove atterrare e noleggio dell’auto
- Dove dormire durante un itinerario nelle Cotswolds
- Dove e cosa mangiare durante un viaggio in Inghilterra
- Itinerario giorno per giorno per un on the road in Inghilterra
– PLUS: cosa vedere a Gloucester
– PLUS: visita al Castello di Windsor
1. Pianificare un viaggio in Inghilterra: dove atterrare e noleggio dell’auto
Per visitare le Cotswolds, provenendo dall’Italia si può atterrare a Bristol, East Midlands (Nottingham), oppure ovviamente a Londra. Quest’ultima dista circa 2 ore / 2 ore e mezza dalla regione delle Cotswolds ed è il più distante tra gli aeroporti nominati, ma i voli sono molto più frequenti e generalmente più economici. Costo del volo a persona 130€.
Siamo quindi atterrate a Londra Heathrow, dove abbiamo noleggiato un’auto con la compagnia Alamo. Il costo del noleggio per 8 giorni, incluse tutte le assicurazioni è stato di 470€ totali. Pensare di visitare questo territorio contando sui mezzi pubblici è possibile, ma richiede molta più organizzazione e tempo.
Nemmeno a dirlo, uscire da Londra con la guida dalla parte sbagliata non è stato un gioco da ragazzi, ma oramai mi considero relativamente abituata alla guida a sinistra (prima esperienza avuta in Nuova Zelanda e seconda esperienza in Scozia) e dopo una mezz’ora sfrecciavamo già sull’autostrada inglese nel mezzo di un bello scroscio d’acqua.

2. Dove dormire durante un itinerario nelle Cotswolds
Dopo circa 2,5 h abbiamo raggiunto la nostra prima destinazione, Upton-Upon Severn nel Worcestershire. Abbiamo scelto di non cambiare alloggio ogni notte e abbiamo trascorso le prime tre notti in questo piccolo villaggio delle Cotswolds nordoccidentali. La posizione è stata più che accettabile, ci trovavamo a circa 30/40 minuti dalla zona dei villaggi più famosi. A buon prezzo non abbiamo trovato molte altre alternative. Premetto che quando viaggio con mia mamma prendiamo sempre camere separate, questo fa alzare il budget e diminuire di conseguenza le opzioni di scelta.
Ad Upton-Upon Severn abbiamo alloggiato a casa di Angus, una casa tutta per noi trovata su Airbnb. Costo totale per tre notti 340€.

Per dormire, durante l’intero viaggio, abbiamo scelto tutte abitazioni tradizionali locali, tra cui un bellissimo cottage risalente al 1300, dove abbiamo trascorso le seconde tre notti. Non distante da Bath, Bristol e Stonhenge, nel cuore delle Cotswolds, nel piccolo villaggio di North Wraxall nel Wilthshire, si trova la casa di Stuart. Abbiamo trovato questo alloggio su Airbnb, come sempre, e ci siamo letteralmente innamorate: il silenzio, la meraviglia dell’architettura, l’arredamento, il gattino ad accoglierci e certo Stuart, il padrone di casa più gentile che potessimo incontrare. Costo totale per tre notti 300€.
Il mio consiglio, durante un viaggio nelle Cotswolds, è infatti godersi al massimo la campagna e l’autenticità di questi luoghi, anche se questo può significare fare un po’ di su e giù dalle città (ovviamente questo è possibile solo se si viaggia in macchina). Ci sono tantissimi cottage in affitto, uno più bello dell’altro, immersi in graziosissimi micro villaggi che sembrano fermi nel tempo. Sembra di entrare letteralmente in un dipinto romantico di John Constable!
L’ultima notte siamo state invece a casa di Abigail ad Owlesbury. Abigail è una attrice londinese letteralmente fuggita dal caos della metropoli per rifugiarsi nella pace della natura, a soltanto un’ora da Londra, cinquanta minuti da Stonehenge e venti da Winchester. Costo totale per una notte 95€.
3. Dove e cosa mangiare durante un viaggio in Inghilterra
Come sempre premetto che i pasti non fai da te sono stati molto pochi, per ragioni economiche. Generalmente abbiamo risolto la pausa pranzo con un tramezzino acquistato al supermercato o un tipico pastry preso al volo in un caffè, mentre per cena abbiamo quasi sempre usufruito della cucina dei cottage per riscaldare piatti pronti. Detto questo, posso però segnalare tre luoghi assolutamente stupendi in cui fare una perfetta colazione all’inglese, un pranzo sul porto e una cena in un tipico country pub.
Per una colazione inglese, in una caratteristica tea room consiglio senza indugi Lucy’s Tea Room nel cuore di Stow on the Wold. Qui bisogna assolutamente sedersi nella veranda affacciata sulla piazza principale del paese mentre si gusta un piatto con ogni ben di Dio: bacon, pane col burro, fagioli in salsa, uovo strapazzato, funghi e una tazza di caffè, o di tè.
Per una pausa pranzo davvero appagante a Bristol, il posto migliore è il porto, dove nei vecchi container del Wapping Wharf sono stati ricavati locali e ristoranti, tra i quali Salt & Malt, dove mangiare dell’eccezionale fish & chips. La panatura è croccantissima! Il loro fish & chips è rientrato nella TOP 20 del Regno Unito.
Infine, per una cena rigenerante, dove trascorrere la serata circondati dalla pace assoluta della natura, non si può non fermarsi da the Bush Inn, ad Ovington, nell’Hampshire. Ci troviamo lungo le sponde del fiume Itchen, in un contesto verde assolutamente stupendo, dove l’unico rumore sono lo scorrere dell’acqua e il cinguettare degli uccellini nella luce rosa del tramonto. Gli interni del ristorante sono rustici e accoglienti, decorati con scene di pesca e cimeli vari. Qui servono il tortino di carne più buono che abbia mai mangiato. E di tortini di carne ne ho mangiati tanti nella mia vita!

4. Itinerario giorno per giorno per un on the road in Inghilterra
Di seguito l’itinerario in breve giorno per giorno. E’ possibile seguire questa tabella di marcia solo con un’auto a noleggio e i tempi di guida giornaliera variano da 1,5 h a 4 h. La disposizione delle soste è dipesa dalle zone e dagli orari di apertura delle attrazioni. Il castello di Windsor ad esempio è una tappa che sarebbe meglio inserire all’arrivo oppure alla partenza se si atterra su Londra. Per noi non è stato possibile perchè siamo arrivate e ripartite di martedì, giorno di chiusura. Per i dettagli su cosa fare e vedere nelle rispettive destinazioni rimando agli articoli dedicati: a i villaggi delle Cotswolds, Bristol, Bath, Winchester e Stonehenge.
Primo giorno
Abbiamo iniziato il nostro itinerario nella quintessenza dell’Inghilterra dal piccolo villaggio di Ashton Under Hill dove si possono ammirare molte delle famose case coi tetti di torba, un luogo perfetto per iniziare ad immergersi nella romantica atmosfera delle Cotswolds.
Da qui, in mezz’ora abbiamo raggiunto Stratford Upon Avon, dove si trovano i luoghi di Shakespeare, tra i quali la scuola, casa natale e la tomba. Si tratta di una piccola città, quindi, in base alla tipologia di visita che si vuole fare, Stratford prenderà dalle 2 ore alla mezza giornata.
A meno di venti minuti da Stratford, si trova il delizioso agglomerato di Honington. Piccoli villaggi come questo richiedono giusto pochi minuti, il tempo di guardarsi intorno estasiati, fare qualche foto alle pittoresche abitazioni e poi riprendere una delle molte strade che corrono tra incantevoli pascoli punteggiati da centinaia di pecore.
E le pecore non mancano certo a Chipping Campden, la nostra quarta tappa. Ci siamo fermate per circa mezz’ora e un po’ per caso, mentre ci dirigevano verso Broadway.
Broadway è davvero un piccolo gioiello, molto più raffinata ed elegante degli altri villaggi che in generale mantengono un’aura piuttosto rustica e campagnola. A soli 4 km da Broadway si trova poi la Broadway Tower, il “castello” più alto delle Cotswolds e sicuramente il punto più panoramico di tutta la regione.
Infine, abbiamo visitato il villaggio di Snowshill e qui il mio cuore si è fermato. La luce fievole del tardo pomeriggio, l’odore della pioggia appena caduta, i muretti a secco rivestiti di muschio, le luci calde dietro alle piccole finestre. Tutti questi dettagli hanno reso Snowshill il mio villaggio preferito in assoluto!

Secondo giorno
Prima tappa del secondo giorno è stato il villaggio di Stow on the Wold, dove abbiamo fatto una super colazione all’inglese e dove si viene più che altro per ammirare la porta sul retro della Cattedrale di Saint Andrew, la quale sembra abbia ispirato Tolkien per l’ingresso alle Miniere di Moria. A questo punto, sarebbe stato davvero un peccato perdersi i due vicini villaggi di Upper e Lower Sloughter, due vere chicche delle Cotswolds.
Verso metà giornata abbiamo poi visitato Bourton on the Water, forse il villaggio più famoso. E anche il più affollato. Davvero molto bello, ma decisamente in fondo alla lista e, per chi dovesse obbligatoriamente fare una selezione, sconsiglio di inserirlo. Altri villaggi, come Upper e Lower Sloughter sono analogamente belli, ma molto più autentici e tranquilli.
Bibury, che si contende il primato di villaggio più bello d’Inghilterra con Castle Combe, è stata l’ultima tappa prima di arrivare a Gloucester. In effetti Bibury è estremamente grazioso e tutto la sua bellezza si concentra lungo un’unica strada di casette dai tetti scuri addossate tra loro, con vista su una deliziosa campagna in pieno risveglio a metà aprile.
Nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto Gloucester.

PLUS: Cosa vedere a Gloucester
La visita di Gloucester merita almeno tre ore di tempo e certo non si può fare a meno di visitare la sua cattedrale, uno degli edifici più grandi del Regno Unito e una delle poche cattedrali ad ingresso gratuito.
La Cattedrale di Gloucester è divenuta famosa per aver fatto da set di numerose scene di Harry Potter, ma sono molti i motivi per visitarla. Le origini risalgono al 679, per divenire poi cattedrale soltanto nel 1541 sotto il re Enrico VIII. La navata è uno splendido trionfo di gotico normanno, tra archi, pilastri e una colorata vetrata sul lato occidentale. Particolarmente bella è la tomba di Edoardo II che qui fu sepolto nel 1327 dopo essere andato incontro ad una fine misteriosa. La splendida tomba in marmo fu costruita postuma alla sua morte per volere del figlio Edoardo III, divenendo presto il monumento più importante dell’edificio.
L’area però più bella, elegante e ricca di fascino è sicuramente il chiostro. Qui si possono ammirare gli spazi in cui i monaci benedettini svolgevano le proprie azioni quotidiane, come i vecchi lavatoi, il refettorio (uno dei pochi spazi in cui era loro permesso di socializzare) e i corridoi decorati con vetrate istoriate colorate e con la tipica volta a ventaglio, che fu introdotta in architettura per la prima volta proprio qui nel 1350. Fino al 1500 la Cattadrela era conosciuta come St. Peter’s Abbey ed era appunto la dimora dei monaci. E’ proprio il chiostro che è apparso in bene tre dei sette film di Harry Potter, utilizzato per i corridoi della di Hogwarts. Nel chiostro della Cattedrale di Gloucester si trovano infatti la porta della sala comune di Grifondoro, il corridoio dove cammina il troll in La pietra filosofale, la parete sulla quale fu scritto “nemici dell’erede temete la camera dei segreti è stata aperta”, i corridoi dove sostano Ron e Harry in Il principe mezzosangue e il corridoio allagato da Mirtilla Malcontenta in La camera dei segreti.
Gli ultimi minuti a Gloucester sono stati abbastanza tesi poiché, tra una foto da scema e l’altra, ho dimenticato la borsa da qualche parte, per rendermi conto di non averla più con me solo una volta uscite e oltretutto durante la fase di chiusura della chiesa. Grazie al cielo l’ho ritrovata con una certa facilità e velocità, se non fosse che una volta uscita, a quel punto, avevo perso mia mamma! Il che poteva anche andarmi bene, ma senza preavviso mi ha fatta solo innervosire, perchè immaginatevi una sessantenne vagante che non parla una parola d’inglese e che in qualche modo era una mia responsabilità. Qualcuno avrebbe preteso delle spiegazioni se fossi tornata in Italia senza di lei. Così ho deciso di fare la cosa più intelligente, piazzarmi immobile fuori dalla Cattedrale e aspettare che ricomparisse. Così è stato e ci siamo ahimè presto ricongiunte.
Oltre alla cattedrale è interessante osservare nel cortile sul lato dell’edificio quello che resta di una ulteriore antica chiesa, quella di Saint John. Qui si trova infatti la torre ottagonale che coronava la vecchia chiesa, demolita nel 1732. La nuova chiesa fu ricostruita in stile classico e aperta nel 1734. La torre rimane esposta a memoria della chiesa scomparsa. Dalla cattedrale, se si ha poco tempo, si può camminare fino alla zona portuale di Gloucester, i Docks. La camminata richiede circa dieci minuti e conduce fino al quartiere denominato Gloucester Quays.
Nel porto sono ancora presenti perfettamente conservati gli edifici degli antichi magazzini. Oggi non svolgono più la loro funzione commerciale, ma sono stati riconvertiti in uffici e altro, come il Llanthony Warehouse che adesso ospita il Waterways Museum. Ci sono almeno una ventina di magazzini affacciati sui moli e le varie darsene, dove sono ormeggiate molte imbarcazioni. Nella piazza principale dei Docks si osservano la Cappella dei Marinai e gli antichi binari lungo cui si spostavano i vagoni merci. Questa ferrovia è molto interessante perché i vagoni venivano in origine trainati niente meno che da cavalli lungo i binari che connettevano i Docks di Gloucester con quelli di Cheltenham.
DOVE PARCHEGGIARE A GLOUCESTER: Qui la posizione / costo per 3 ore 4€. Parcheggio comodissimo, a pochi passi dalla Cattedrale e circa 15 minuti dai Docks.





Terzo Giorno
Castle Combe è stata l’ultima parentesi di quiete prima di addentrarci per due giorni nella frenetica Bristol. Consiglio di arrivare a Castle Combe al mattino abbastanza presto per godere del villaggio totalmente vuoto. Noi siamo arrivate talmente presto che era ancora tutto chiuso. Abbiamo atteso una mezz’ora che aprisse l’unico caffè del paese per fare una semplice colazione a base di caffè e cinnamon roll in una vecchia stalla riconvertita.
Intorno alle 10.30 ci siamo rimesse in auto dirette verso Bristol. Leggi l’articolo su cosa fare e vedere a Bristol in 2 giorni.
Quarto giorno
Abbiamo dedicato l’intera giornata alla visita della di Bristol con particolare focus sui murales e i musei del centro. Per scoprire cosa fare e vedere a Bristol leggi l’articolo dedicato. Anticipo soltanto che Bristol è un vero sballo! E’ stata una bellissima sorpresa e subito ci siamo sentite coinvolte dalla estrema vivacità di questa città inglese estremamente sui generis.

Quinto giorno
Bath ha occupato tutta la mattina del quinto giorno. La cittadina è nota per essere stata una fiorente colonia romana e per i magnifici bagni termali, ma anche per i luoghi della scrittrice Jane Austen. Di Bath parlo nell’articolo dedicato: Bath: visita di 1 giorno all’antica colonia romana.
Con nostra sorpresa, Bath ci ha preso molto meno tempo del previsto, permettendoci di inserire due ulteriori tappe nel pomeriggio: il villaggio di Lacock, ancora una volta noto per essere stato comparso in alcune scene di Harry Potter e Avebury, dove è possibile ammirare il cerchio di pietre più grande al mondo. I cerchi di pietre sono una delle mie nuove ossessioni quando viaggio e ne parlo più approfonditamente nell’articolo visitare Stonehenge e altri iconici cerchi di pietre nel Regno Unito, dove troverete tutti i dettagli per una visita ad Avebury, Stonehenge e Callanish (Scozia).

Sesto Giorno
Grazie al tempo risparmiato il giorno precedente, è stato possibile inserire nella tabella di marcia una tappa extra e improvvisata. Ero partita dall’Italia amareggiata per non poter inserire nel programma il Castello di Windsor. D’altra parte si trova proprio fuori Londra, a pochi minuti d’auto dall’aeroporto di Heathrow. Ma, con mio enorme disappunto, ho appreso che il castello è chiuso ai visitatori il martedì, proprio il giorno in cui siamo arrivate e ripartite. Per questo lo avevo sacrificato. Essendosi però aperta una finestra temporale inaspettata di alcune ore, abbiamo deciso di fare una follia e tornare verso Londra (1,20h di viaggio dalla nostra zona) e visitare questo posto emblematico dell’Inghilterra.
PLUS: Visita al Castello di Windsor
Per visitare il Castello di Windsor abbiamo acquistato i biglietti online il giorno precedente, scegliendo come fascia d’ingresso la prima disponibile della giornata, le 9.30. Questo ci è costato 32€ e una sveglia alle 6.00. Ne è valsa la pena? Assolutamente sì! E’ stata un’emozione enorme varcare i cancelli della residenza reale, visitare le sontuose sale ricche di spettacolari opere d’arte e fare visita alla tomba della Regina Elisabetta II.
L’unica pecca del castello (al di là del costo d’ingresso) sono proprio gli orari di apertura, che variano in base alla stagione e all’utilizzo che ne fa la famiglia reale. Quindi è molto importante accertarsi che sia aperto prima di ogni visita.
Il castello ha una storia che ha inizio nel 1170, quando venne costruito da Guglielmo il Conquistatore. Nel 1300 Edoardo III trasformò l’antica fortezza nel più grande palazzo dell’epoca, iniziando a dargli la forma che possiede tutt’oggi. Numerosi sovrani hanno poi contribuito nei secoli ad ampliamenti e costruzioni di molte nuove ale.
Edoardo III è sicuramente uno dei personaggi più rilevanti nella storia del castello, poiché fondò anche il collegio di San Giorgio e il noto Ordine della Giarrettiera, del quale fanno parte il re, il primo genito della famiglia reale e 24 cavalieri selezionati. Fra tutti gli spazi visitabili a Windsor, per quanto gli interni siano ammalianti e ricchi di oggetti di pregio, la Cappella di San Giorgio è quella che dona più emozioni. Qui sono sepolti dieci re inglesi e adesso anche la regina Elisabetta II assieme ai genitori e al Principe Filippo. E’ questo infatti un luogo ricco di storia e significato. Nella Cappella di San Giorgio si tengono tutti gli eventi religiosi importanti relativi alla famiglia reale: battesimi, matrimoni, come quello di Henry e Megan, e anche i funerali.
L’edificio risale al 1475 ed è in stile tardo gotico inglese. Molto bella la vetrata occidentale, dove in cima di si può ammirare lo stemma di Enrico IV. Tuttavia, la parte più emozionante rimane per me la tomba della regina Elisabetta, di fronte alla quale siamo tornate due volte, commosse e felici di averla potuta anche noi salutare.
La visita è accompagnata tramite audioguida (anche in italiano), prende circa 3 ore (ma anche 4) e purtroppo non è possibile fare alcuna foto negli spazi chiusi, poiché privati. Pensate che il Castello di Windsor rimane uno dei castelli più grandi al mondo ancora regolarmente in uso, nonché la residenza favorita di Lilybeth.
DOVE PARCHEGGIARE A WINDSOR: lateralmente al castello si trovano due grandi parcheggi a pagamento. Per 3 ore abbiamo pagato circa 12€. Un furto inevitabile. Qui la posizione.


C’è stato a malapena il tempo per un tramezzino in auto dopo la visita al castello, perchè ad un’ora e mezza di viaggio, esattamente da dove eravamo partite al mattino, ci attendeva un’altra esperienza emozionante: la visita di Stonehenge. Leggi l’articolo: visitare Stonehenge e i più importanti cerchi di pietre nel Regno Unito.
Settimo giorno
L’ultimo giorno abbiamo proseguito il nostro viaggio nella storia inglese con una visita mattutina a Winchester, l’originaria capitale del Regno d’Inghilterra. Leggi l’articolo: Winchester: cosa vedere nell’antica capitale d’Inghilterra.

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