Cominciamo come sempre dalla genesi di questo viaggio, che è stata decisamente sofferta.
L’Irlanda ha rimpiazzato il viaggio alle Isole Faroe e poi quello in California. L’Irlanda è stata al contempo un ripiego e la soluzione di una serie di dilemmi sul secondo viaggio da farsi quest’anno. È la prima volta che mi capita una dinamica simile. Generalmente ho ben chiaro quale è quantomeno il prossimo viaggio, già da molto tempo prima di prenotarlo. L’equazione è la seguente di solito: scelta della meta – scelta del quando (in base a stagione e budget) – messa in atto del viaggio.
L’Irlanda era comunque nella mia bucket list delle destinazioni prossime, ma non pensavo di farla già quest’anno.
Ma veniamo al vero fattore che ha creato “scompiglio” in tutto ciò. Quel fattore si chiama “mio babbo in sedia a rotelle” che, in piena crisi di mezza età e determinato a godersi la vita al massimo negli ultimi anni che a detta sua “ne è in grado”, ha espresso il desiderio di fare un viaggio all’estero e prendere un aereo. In pratica sta concentrando in un solo anno solare tutto quello che non ha mai fatto per dedicarsi soltanto al lavoro e al risparmio. Un anno fa è andato in pensione e presto le smanie di vivere sono emerse nella sua testa. Da un certo punto di vista la vecchiaia gli sta facendo bene.
Mio babbo merita un breve presentazione: non gli interessa viaggiare, non ama spendere soldi, non prendeva un aereo dall’anno 2000. Ah certo, è in sedia a rotelle dall’anno 2007.
Soprattutto quest’ultimo fattore ha inciso molto sulla scelta della meta, congiuntamente al fatto che sotto l’Austria e a breve raggio dall’Italia, per me non c’è nulla da prendere in considerazione in agosto, visto il mio risaputo astio per il caldo.
Dunque, per tirare le somme, doveva essere un paese di facile accesso (no passaporto, cambio moneta e cultura troppo diversa per non turbare l’equilibrio psichico di mio babbo), con standard di accessibilità alti, veloce da raggiungere (no scali, aeroporti troppo lontani e cose così per eliminare passaggi estenuanti), dal clima freddo, di interesse di mio padre e soprattutto nella mia lista dei desideri. Tra tutti, l’Irlanda è l’unico paese che soddisfaceva tutti i requisiti.
Dovevamo essere soltanto io, mamma e babbo, ma in corsa si sono uniti anche mio fratello Tommaso e la sua fidanzata Marika (che avete già conosciuto in Normandia) e siamo partiti per quello che è stato probabilmente l’ultimo viaggio in famiglia della nostra vita.
Così, a fine agosto, in piena alta stagione (decisamente fuori dal mio stile), siamo volati da Pisa per raggiungere in meno di tre ore Dublino e iniziare il nostro super viaggio di famiglia on the road e quasi completamente accessibile in sedia a rotelle.
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