Questo viaggio si è aggiudicato ufficialmente il tempo più lungo di pianificazione e la maggior parte della colpa è da attribuirsi ai prezzi. Ho fatto di tutto per risparmiare, incrociando diversi dati e ricerche. Inoltre, le informazioni su cosa fare e vedere non sono moltissime, perlomeno in italiano. Per il momento la Groenlandia non è una meta presa in considerazione dagli italiani, se non isolati casi.
Per agevolarvi le cose quindi, se il vostro cervello dovesse arrivare a vagliare la possibilità di un simile viaggio, di seguito troverete tutto quello che c’è da sapere, sulla base della mia esperienza e in aggiunta rimando ad altri due blog che per me sono stati preziosi nella fase organizzativa di questo viaggio: quello di Valeria Castiello e Un Viaggio Infinite Emozioni di Elisa Polini, considerata una guru in viaggi nell’Artico ed estremamente prodiga di informazioni. Le sue sono certamente le guide più dettagliate e affidabili.
Inizio precisando quindi che, è vero che la Groenlandia è una terra remota e molto diversa da ciò a cui siamo abituati, ma è tranquillamente accessibile a chiunque abbia uno spiccato senso organizzativo e qualche quattrino da spendere.
- Quale zona della Groenlandia scegliere
- Quanto tempo occorre per un viaggio in Groenlandia
- Quando andare in Groenlandia
- Come arrivare e come spostarsi in Groenlandia: gestione, cancellazioni e ritardi
- Quanto costa un viaggio in Groenlandia
- Pianificare la permanenza: le escursioni, i tour operator e come risparmiare
- Equipaggiamento: cosa portare e come vestirsi
- Internet e moneta
1. Quale zona della Groenlandia scegliere
La prima cosa da fare è cercare di capire quali saranno le zone a cui dedicarsi. La Groenlandia è un’isola enorme, la più grande del mondo, con una superficie di oltre 2 milioni di km2. Non esistendo poi infrastrutture, spostarsi da un insediamento all’altro non è cosa da poco. Pensate, in Groenlandia ci sono soltanto 63 km di strade, la maggior parte delle quali si concentrano nelle due città di Nuuk e Ilulissat.
Dopo lunghe e attente riflessioni abbiamo optato per dedicarci in maniera approfondita a due sole zone, completamente diverse, facendo base nelle due principali città della Groenlandia: Ilulissat nel Nord e Nuuk, la capitale, nel centro. Fondamentale è sapere che tutti gli insediamenti si trovano lungo la costa, non vi sono città o villaggi nell’interno. La Groenlandia è infatti per l’80% ricoperta da ghiacci e la sua calotta è seconda soltanto a quella antartica.
I villaggi dove fermarsi sono moltissimi, e alcuni offrono esperienze uniche, quindi fare una selezione non sarà facile. Ilulissat e Nuuk sono il perfetto modo per approcciarsi alla Groenlandia, dal momento che offrono un gran numero di attività classificabili come must do, wow, imperdibili e così via.

2. Quanto tempo occorre per un viaggio in Groenlandia
Il volo detta inesorabimente legge su questo fattore poichè, in base al calendario delle partenze e dei prezzi, deve essere strutturato il viaggio, dovendo inoltre creare coincidenze con i voli interni. Quindi, quanto tempo serve per un viaggio in Groenlandia? Non potendo usufruire di budget e tempo illimitati direi che la quantità giusta di tempo per poterne avere una vaga idea è tra i 10 e i 15 giorni, ma ovviamente ogni giorno in più significa decine di euro che se ne vanno. Il costo medio di un giorno in Groenlandia è di 100€.
3. Quando andare in Groenlandia
Anche per un’amante del freddo e dell’inverno, viaggiare d’estate è più che sufficiente. L’inverno rende quasi impraticabile questa terra, perlomeno fra novembre e metà febbraio, durante la notte polare. Le temperature rimangono molto al di sotto dello zero fino a maggio, variando fra i -15 e i -2 in base alla zona. Per un primo viaggio, e forse l’unico in Groenlandia nel mio caso, il periodo che va da giugno a settembre è sicuramente il migliore. In questi mesi si possono sfruttare al massimo le giornate di luce, le temperature sono più alte (5 gradi in media) e le condizioni meteo più favorevoli per uscite in barca e trekking. Come dissi a suo tempo per Islanda e Lapponia, tutto dipende da cosa si cerca e dalle esperienze che si vogliono fare. Personalmente non mi era mai capitato di testare l’Artico in estate e credo sia stata la giusta destinazione per la mia prima estate artica, occasione perfetta per ammirare il sole di mezzanotte.

4. Come arrivare e come spostarsi in Groenlandia: gestione, cancellazioni e ritardi.
Come arrivare è un’ovvietà: in aereo. Il viaggio è lungo. Siamo sempre in Europa, ma occorrono circa 7 ore di volo complessive, a cui aggiungere un paio di scali e all’arrivo l’orologio torna indietro di 4 h (questo ci ha permesso di guadagnare un intero pomeriggio). Lo scalo più frequente è Copenhaghen, ma è possibile partire con voli diretti per la Groenlandia dall’Europa anche da Reykjavik, connessa in linea diretta con Ilulissat. La maggior parte dei voli provenienti e diretti in Europa convergono però sulla città groenlandese di Kangerlussuaq, dalla quale partono poi numerosi voli domestici. La compagnia Air Greenland ha praticamente il monopolio e i rischi di cancellazione e ritardi sono alti. Per rimanere sempre aggiornati sul proprio volo è molto comoda la app Club Timmisa. Per questo motivo, con la possibilità di sostare qualche giorno in più, è meglio mettere in conto dei tempi di comporto per simili imprevisti. Inoltre, vale la pena fermarsi almeno 1 giorno a Kangerlussuaq per una delle escursioni proposte. Rimando all’articolo di Elisa per saperne di più. Nel nostro caso siamo state abbastanza fortunate ed è stato cancellato “solo” un volo su cinque. Fortunatamente, il problema è stato risolto nel giro di qualche ora. I costi dei biglietti aerei sono alti anche per questo motivo, poichè in caso di cancellazione la compagnia fornisce voucher per pasti e alloggio.

Per spostarsi da una destinazione all’altra ci sono diverse opzioni: via mare e via cielo d’estate, via terra (ghiaccio e neve) e via cielo d’inverno. Durante la stagione invernale il mare gela e tutto si ricopre di ghiaccio e neve, aprendo vie praticabili con motoslitte e cani da slitta, mezzi di trasporto a tutti gli effetti. Viaggiando d’estate, in un primo momento abbiamo valutato anche i traghetti, ma gli spostamenti sono troppo lenti e i prezzi quasi identici, se non più alti, di quelli degli aerei e degli elicotteri. Avendo un po’ più di tempo vale forse la pena spostarsi via mare e farsi delle brevi crociere. La vista dal mare è sbalorditiva, i riflessi, le sfumature, la luce, tutto lascia ripetutamente ammutoliti.
All’interno delle città il mezzo più utilizzato è il taxi, che ha un livello di affidabilità medio. Ad Ilulissat ne abbiamo quasi sempre trovato uno disponibile. Dico quasi poichè il giorno in cui dovevamo ripartire ed andare all’aeroporto non si è presentato! Fortunatamente una gentile signora ci ha viste palesemente in difficoltà e si è offerta di darci un passaggio. C’è una app – Ilulissat Taxa – che tutti usano per prenotare i taxi, ma utilizzarla è estremamente complicato, a meno che non si conosca il danese. Il mio consiglio è di chiedere a qualcuno di chiamarlo al posto vostro. Riguardo all’autobus a Ilulissat non saperei dire, ogni tanto passava, ma non lo abbiamo mai utilizzato. A Nuuk invece esiste un regolare servizio autobus. Per visitare città e villaggi comunque la scelta più sensata è a piedi date le distanze molto ridotte. A Nuuk si coprono i principali punti di interesse in 20 minuti al massimo.

5. Quanto costa un viaggio in Groenlandia
Forse i prezzi fanno più paura del freddo. A me di sicuro. Tornando subito sul tema voli, la spesa totale andata-ritorno dall’Italia e un volo interno è stata di 1300€. Altra faccenda sono gli alloggi. Questo, forse più del volo, richiede un approccio tempestivo, con non meno di 6 mesi di anticipo, se si intende visitare la Groenlandia in alta stagione come nel nostro caso. Posso dire che, prenotando 7 mesi prima, abbiamo trovato le ultime cifre umanamente spendibili, per persone dallo stipendio medio basso intendo! Spesa totale alloggi: 500€, per una media di 40€ a notte, di cui 3 trascorse a Copenhagen e 10 in Groenlandia. A meno che non siate estremamente facoltosi, dimenticate alberghi e guesthouse. Quello che ci ha salvate dalla bancarotta è stato il buon vecchio Airbnb. Ma le opzioni a buon mercato non sono molte, quindi il mio consiglio è muoversi quanto prima. Il lato ulteriormente positivo di alloggiare in un appartamento, è la possibilità di prepararsi i propri pasti abbattendo i costi in maniera consistente, il che ci porta al prossimo punto. Il cibo impatta moltissimo sul budget, quindi, per i primi giorni, ci siamo organizzate portando un po’ di cose dall’Italia. Una volta terminate le scorte, abbiamo dovuto piegarci ai prezzi dei Market groenlandesi. Spesa totale per i pasti, incluse colazioni, pranzi e cene per dieci giorni: 150€. Naturalmente ci siamo concesse dei pasti fuori. Il costo medio di una cena a persona è di 35€.
A tutto questo vanno aggiunte le escursioni (tutti idettagli qui) e eventuali souvenir. I souvenir, tranne alcune piccole eccezioni, hanno prezzi proibitivi, quindi ho comprato ben poco e posso dire che non hanno inciso molto sul budget finale. Spesa totale per cartoline, ricordi e ragali: 100€.
A viaggio concluso, la cifra complessiva, è stata di 4000€.

6. Pianificare la permanenza: le escursioni, i tour operator e come risparmiare
L’investimento più impegnativo, dopo il volo, sono certamente le escursioni, ma pensare di tagliare su questo aspetto è impossibile, tanto vale non arrivare fin qui. L’essere una terra tanto estrema la rende quasi impraticabile in autonomia, a meno che non si sia local o non si abbiano le palle quadrate. Noi non siamo in possesso nè dell’uno nè dell’altro requisito, pertanto, per il 90% del viaggio, ci siamo affidate a tour operator locali per una vasta quantità di esperienze. Spesa totale di partenza per le escursioni, 9 in tutto: 1.441€.
Le escursioni sono tranquillamente pinificabili in autonomia scegliendo da una vasta gamma disponibile on-line. Abbiamo studiato a lungo come strutturare la programmazione confrontando i prezzi dei diversi tour operator locali. Il primo sito sul quale vi imbatterete sarà Guide to Greenland, che è però solo un mediatore, quindi le attività costano un po’ di più. Di seguito indico i tour operator dai quali prenotare in via diretta.
Per la zona di Ilulissat ci siamo affidate a World of Greenland, Albatros Arctic Circle e Hotel Icefjord, mentre a Nuuk, alle agenzie Nuuk Water Taxi e Tupilak Travel. Questi ultimi sono più un ufficio turistico che un vero tour operator, ma sono estremamente disponibili e professionali. Li raccomando assolutamente. A Nuuk esiste anche un’altra agenzia che non abbiamo testato, Two Ravens.
Abbiamo pagato buona parte delle escursioni in anticipo on-line. Eventualmente venissero annullate, il che capita nel 30% dei casi, si riceve un rimborso totale.
Di seguito riporto i prezzi esperienza per esperienza, indicando anche quelle cancellate e modificate:
– Kayak serale tra gli iceberg durante il sole di mezzanotte €168 – posticipata alla sera successiva
– Visita ad un allevamento di Husky €34 – annullata
– Crociera tra gli iceberg nella Baia di Disko €90 – anticipata alla sera precedente
– Escursione al ghiacciaio Eqi per assistere alla nascita degli iceberg €268
– Trekking lungo all’insediamento di Oqatsut €224
– Sup nell’Icefiord di Nuuk 207€
– Trekking di media difficoltà sulla montagna Ukkusissat 161€ – annullata
– Puffin Safari 121€
– Visita all’insediamento abbandonato di Qoornoq 168€ – annullata
– Mini crociera nel Fiordo di Nuuk 94€ – pianificata in loco
Spesa effettiva totale: 1.172€

7. Equipaggiamento: cosa portare e come vestirsi
Ad un mese dalla partenza, le previsioni meteo segnavano ancora temperature vertiginosamente basse dai -5 ai -15 gradi. Ho testato di rado un simile gelo e quasi fino all’ultimo sono stata indecisa su cosa portarmi come abbigliamento.
Il primo acquisto che ho fatto per il viaggio sono stati degli occhiali da sole. Sono fondamentali, specialmente se si viaggia d’estate, poichè si rimane esposti alla luce del sole per molte ore, una luce che si riflette insistentemente su rocce, mare e ghiaccio. Perciò consiglio degli occhiali di buona qualità con filtro UV.
Fondamentale è poi una actioncam: il secondo acquisto, molto sofferto e che meditavo ormai da anni, è stata una GoPro. La mia è il modello Hero9. È un dispositivo imprescindibile, specialmente per le attività in mare e a strettissimo contatto con la natura.
Farmaci: in estate, in alcune zone, è indispensabile un repellente antizanzare perché sono presenti giganteschi nugoli. Noi non ne abbiamo avuto bisogno per fortuna. Potrebbe aiutare anche portarsi dei blandi sonniferi per poter in qualche modo fronteggiare l’assenza di ore di luce e anche un leggero jet-lag, ma tutto dipende dal rapporto che avete col sonno. Il mio è estremamente fragile e condizionabile e, nonostante questo, non ho avuto alcun problema a dormire, nonostante la luce perenne. In una sola situazione ho utilizzato il sonnifero: per abituarmi al jet-lag in Nuova Zelanda e affrontare le 24 ore di volo. Infine, per me e per chiunque soffra il mal di mare, è fondamentale portarsi la xamamina perché le attività in acqua sono numerose ed è un tipo di disagio che non permetterebbe di godersi le esperienze a pieno.

Riguardo all’abbigliamento, molto incidono le temperature, ma come per ogni luogo freddo o per la montagna, vale la regola dell’abbigliamento a strati. In parte bisognerà ovviamente rinunciare ad essere chissà quanto fashion, ma in base al budget, alcuni brand danno delle gioie, come the North Face, Patagonia, Columbia e così via. I locali usano molto pantaloni e giacche di Fjallraven.
Come punto fisso indossavo sempre canotta misto lana, una maglia termica e il pile. L’importante è che i vari strati siano sottili e comodi per non intralciare i movimenti. Sulla giacca sono stata indecisa a lungo ed infine mi sono portata la solita semplice giacca da sci che mi ha accompagnata finora in tutte le terre artiche e che mi sento di consigliare vivamente fino a temperature poco sotto lo zero. Dopodiché, è fondamentale sempre una calzamaglia sotto a dei pantaloni da escursionismo (dai 3 gradi in giù possibilmente imbottiti) o ai jeans, se si rimane in città. Naturalmente sono da aggiungere calzettoni di lana, cappello, girocollo in pile (molto più comodo della sciarpa) e guanti. In base al freddo si può decidere inserire un sottoguanto in lana che risolve ogni problema. Il tutto comodamente acquistabile a cifre umane da Decathlon.
8. Internet e moneta
La moneta utilizzata in Groenlandia è la corona danese ed è estremamente svantaggiosa. La maggior parte delle cose costa almeno il 30% in più che in Italia, eccezion fatta per gl ingressi ai musei. E’ possibile pagare con bancomat ovunque, tranne che su gli autobus, e qualsiasi cifra. Riguardo internet, ho tentato di cercare una sim locale non appena arrivata ma il prezzo è disumano. Parliamo di oltre 100€ per una sim con 1 gb. Conviene molto di più fare alla vecchia maniera: ricaricare il proprio numero e pagare in base alla propria tariffa cercando di essere parsimoniosi. Per dieci giorni, stando molto atenta, ho speso 10€. Altro piccolo problema è che nei luoghi al chiuso il wi-fi non c’è oppure è a pagamento. L’unico wi-fi veramente disponibile è stato quello nei nostri alloggi e molto ben funzionante.
Per saperne di più leggi gli articoli più dettagliati su cosa fare a Ilulissat e Nuuk.
Per qualsiasi dubbio o domanda, nel caso volessi pianificare un viaggio in Groenlandia non esitare a scrivermi qui oppure sul mio canale Instagram.

Articolo molto dettagliato, brava!
E grazie davvero di cuore per le belle parole che mi hai dedicato. 🥰
Ciao Elisa! Grazie a te! I tuoi articoli sono stati fondamentali!🙂