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Da Carrara a Colonnata: bianche visioni e bianchi sapori lungo la strada dei marmi

Era diverso tempo che avevo il desiderio di visitare questa zona della Toscana e stavolta gli astri si sono allineati perché mi lanciassi verso il territorio di Carrara. Gli astri…più che altro è il lardo che mi ha chiamata a sé, di cui in quei giorni si celebrava la festa nel piccolo noto borgo di Colonnata e che si svolge ogni anno in agosto. Quindi, con la scusa della sagra, ho pensato di unire il dilettevole al dilettevole e riempire l’attesa della succulenta cena con una gita fuori porta. Nel corso della giornata ci siamo divisi tra i bei musei di Carrara e il territorio immediatamente circostante; percorrendo la Strada dei Marmi, nel tragitto che va da Carrara a Colonnata, ci siamo goduti un sorprendente panorama, per poi salire su un 4×4 e raggiungere i punti più alti delle cave a Fantiscritti.

Ce la siamo presa estremamente comoda quella mattina, mettendoci in partenza tardi e non calcolando il contro esodo di Ferragosto che ci ha rallentati un po’ sul tragitto. Al nostro arrivo era ben oltre mezzogiorno e la città risultava decisamente deserta. Guidando per le piccole vie del centro è stato subito evidente come il marmo tenga in vita questo posto; il marmo è ovunque: sugli stipiti delle porte, nelle targhe delle strade, nella pavimentazione delle piazze, nelle case, nei negozi, nelle sculture che adornano le vie e nelle bianche montagne che dominano la città. Carrara possiede un infinito sapere, vecchio due millenni, da tramandare sul marmo, sulla sua estrazione e lavorazione, un sapere che tiene vivo e condivide col mondo anche tramite degli importanti musei e l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Per questo, come prima cosa abbiamo deciso di visitare il CARMI – Museo Carrara e Michelangelo. Acquistando un biglietto cumulativo, al costo intero di 10 € è possibile accedere al CARMI, al Museo Civico del Marmo e al CAP – Centro Arti Plastiche. Vi consiglio di controllare bene gli orari di apertura dei tre musei perché non osservano il medesimo orario. Non sono neanche troppo vicini fra di loro, quindi per chiunque scelga di visitarli consiglio di far bene mente locale e programmare il percorso.

Museo Carrara e Michelangelo a Villa Fabbricotti e Parco della Padula

Il CARMI è ospitato all’interno della Villa Fabbricotti, un edificio in stile neoclassico ottocentesco appartenuto alla ricca famiglia di commercianti di marmo. Al suo interno si trova un’esposizione che approfondisce la figura di Michelangelo Buonarroti ed il suo rapporto con la città. Michelangelo, che chiunque ha potuto ammirare estasiato fra Roma e Firenze, ha fatto spesso precedere la produzione delle proprie opere scultoree a dei veri e propri sopralluoghi sulle cave. Il grande artista doveva pur scegliere il marmo, il blocco perfetto da cui ricavare le sue opere, ed organizzare tutte le questioni logistiche di acquisti e trasporti. Contestualmente alla permanente, siamo capitati durante la mostra temporanea Canova – Il viaggio a Carrara, visitabile fino al 10 giungo 2020. Ma, a mio avviso, è fuori dalla Villa la parte migliore, perché tra gli alberi e i prati si estende un piccolo museo a cielo aperto con una decina di sculture contemporanee una più bella dell’altra: il Parco della Padula. Qui, merita che spenda due parole di troppo. Le sculture si trovano nel parco per volere e iniziativa di Giuliano Gori che, in occasione della XI edizione della Biennale Internazionale di Scultura del 2002 volle che alcuni tra i più rilevanti artisti contemporanei internazionali contribuissero con delle opere d’arte in marmo alla creazione del primo di un parco di sculture a Carrara. Giuliano Gori, tutt’ora in vita, è il proprietario di un’altra meravigliosa collezione d’arte ambientale che si trova sempre in Toscana, in provincia di Pistoia, presso la Fattoria di Celle. Con l’esperienza carrarese, il grande collezionista organizzò la sezione della Biennale chiamata scolpire il marmo, riunendo nomi come Dani Karavan, Claudio Parmiggiani, Ian Hamilton Finley, Soll le Witt ecc. Opere enigmatiche, splendenti, maestose e tutte rigorosamente bianche, ad omaggiare il materiale che rende famosa in tutto il mondo la piccola città. Lasciato il Parco, a questo punto era ancora troppo presto per dirigerci al secondo museo di nostro interesse, il CAP, che apre alle 18.00; per quanto riguarda il Museo Civico del Marmo abbiamo deciso di saltarlo per mancanza di tempo. Fra l’altro, anche se si pensasse, come noi, di visitare due musei soltanto conviene ugualmente acquistare il biglietto cumulativo.

Le cave di marmo

Così, nel pomeriggio abbiamo deciso di dedicarci alle cave. Le cave di marmo si snodano lungo le Alpi Apuane immediatamente fuori dal centro di Carrara. Per raggiungere il sistema di cave più famoso, Fantiscritti, abbiamo percorso la suggestiva Strada dei Marmi. Per imboccare questa strada, dal centro di Carrara seguite le indicazioni per Colonnata strada panoramica, attraversate il piccolo paese di Codena e proseguite. La strada è per gran parte a senso unico, infatti per tornare indietro non sarà la stessa, né altrettanto bella. La prima meraviglia da ammirare è la Galleria Ponti di Vara. Questo, assieme al Ponte di Ferro, andava ad inserirsi nel sistema ferroviario che un tempo connetteva le cave con la città e con il litorale. Oggi è attraversabile con l’auto. Generalmente queste strade sono estremamente trafficate dai camion che trasportano i blocchi di marmo verso gli atelier e fuori città; per nostra fortuna, essendo agosto, era periodo di ferie ed i cantieri erano fermi. Guidando, si penetra nella montagna, all’interno di gallerie davvero uniche; l’emozione è forte perché non vi sono luci artificiali e le pareti si stringono strette intorno all’auto che procede nel tunnel di marmo. In meno di 20 minuti si arriva a Fantiscritti, una delle tre vallate principali dedicate all’estrazione del marmo. Sul piazzale in cui si arriva, oltre ad un ampio parcheggio, si trova un piccolo museo, Cava Museo di Fantiscritti, al quale si può accedere con soli 2 €, ed un paio di tour operator che offrono interessanti esperienze per avvicinarsi alle cave e farsi un’idea sul lavoro nella cave. Esistono essenzialmente due tipi di tour: internamente alla montagna, effettuato da I♥Marmotour, ed il tour panoramico in esterna delle cave, organizzato da Carrara Marble Tour; il primo costa 10€, il secondo 12€. Dopo varie esperienze in grotta negli ultimi anni ho scoperto di essere un tantino claustrofobica, così ho optato per il secondo tipo di tour, senza far troppo caso alla volontà di Carlo, che era già abbastanza agitato di dover indossare un caschetto. È bene precisare che la spartana e avventurosa fra i due sono io, ma posso riconoscergli una certa collaborazione dal momento che mi scarrozza ovunque io voglia! La breve gita comprende una salita di 1,2 km verso l’alto tramite un 4×4 che ci ha ben bene shakerati inerpicandosi fra buche e tornanti polverosi. Una volta arrivati in cima, la vista toglie il fiato. Tre vallate di scavo: Fanstiscritti, Colonnata e Torano. Le Alpi Apuane sono praticamente montagne di marmo, il quale scende fino a 3 km sotto il livello del mare; praticamente non finirà mai! Dalla montagna che abbiamo visitato si ricavano diversi tipi di marmo, fra cui il quello staturario, utilizzato per le sculture. Nella stessa montagna ci sono numerose cave ed ognuna è data in concessione dallo Stato a diverse compagnie. Importante è poi che del marmo si usa tutto, ogni sasso e granello di polvere: a seconda della purezza, indicata dalla concentrazione di carbonato di calcio, viene addirittura usato in campo medico e nei prodotti cosmetici. Durante il tour spiegano anche come viene tagliato il marmo: l’obiettivo è sempre tagliare il blocco perfetto, evitando le venature della pietra, che possono farlo spaccare. Il taglio dalla parete avviene con un cavo in polvere di diamante, lavoro che richiede fino a due settimane per blocco.

CAP – Centro Arti Plastiche

Abbiamo completato il nostro tour del marmo tornando a Carrara per visitare il Centro per le Arti Plastiche, un polo culturale dedicato all’arte contemporanea al quale non potevamo rinunciare e a gran ragione perché è stato una vera sorpresa. Il CAP è sintesi e testimonianza dell’evoluzione del rapporto tra Carrara e l’Arte Contemporanea. Il museo espone le acquisizioni dalle Biennali appartenenti al Comune. Il museo espone una permanente composta da pezzi acquisiti dal Comune di Carrara in occasione delle edizioni storiche della Biennale Internazionale di Scultura. Questa iniziativa ha un enorme valore per la città: dal ‘57 al 73 nei panni di Premio d’Arte, si interruppe dal ‘74 al ‘96, per riprendere dopo oltre vent’anni come la conosciamo oggi. Appartenenti alle edizioni più recenti sono alcune delle opere al piano superiore che ospita sempre mostre temporanee. Nel giorno della nostra visita le sale si erano fatte vetrina per i numerosi laboratori presenti in città, in occasione dell’iniziativa Carrara Studi Aperti. Infatti, a fine maggio / inizio giungo (singolarmente quest’anno fra agosto e settembre) dal 2013, decine e decine di laboratori di scultura aprono le loro porte al pubblico per permettere a tutti di entrare maggiormente in contatto con i processi creativi artistici relativi al marmo.

Il lardo di Colonnata

Per concludere una giornata davvero arricchente, abbiamo fatto nuovamente rotta verso Colonnata, dove ci siamo fermati per cena in occasione della Sagra del Lardo. Il lardo di Colonnata, viene giustamente celebrato con omonima sagra ogni estate nel piccolo borgo medievale. Per raggiungere il paese è necessario parcheggiare la macchina alle pendici dell’altura e prendere una corriera (tragitto 5 minuti) che fa su e giù per trasportare i visitatori. Il biglietto della corriera è a pagamento: 2,50 € acquistandolo a bordo, altrimenti 1,50 €. Il lardo è una straordinaria prelibatezza suina che qui viene prodotta in maniera unica, lasciandolo stagionare mesi all’interno di vasche di marmo, che è possibile vedere anche attraverso qualche vetrina. Il paese di Colonnata è tanto piccolo quanto pieno di larderie e ristoranti, il che la dice lunga sulla sua importanza. Ciascuna larderia ha la propria ricetta e nelle serate di sagra rimangono tutte aperte offrendo anche degustazioni gratuite e ottimi menù. La sagra è una animatissima festicciola che raduna persone da tutta Italia a gustare, tra canti e balli, il delizioso insaccato. Noi abbiamo voluto assaggiare tutto ciò che nel menù aveva la parola lardo: grigliata mista con lardo, gnocchi lardo pinoli e pomodorini, tagliere con lardo e il magnifico lard burger.

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