L’area delle Cotswolds sulle mappe è sempre accompagnata dalla definizione Area of Outstanding Natural Beauty , ovvero zona di eccezionale bellezza naturale. Ne confermo la bellezza che lascia meravigliati e decisamente non esiste niente di più British di questa parte d’Inghilterra che si estende ad ovest, andando a coinvolgere numerose contee, dall’Oxorforshire al Gloucestershire, dal Warwickshire al Somerset.

L’unico modo che trovo plausibile per un viaggio nelle Cotswolds è un on the road, in auto, per potersi godere ogni dettaglio e ogni sali e scendi per le dolci colline attraversate da single track costeggiate da bassi muretti in pietra ricoperti di muschio, tra pascoli di pecore e zone boschive.

Le Cotswolds sono davvero l’emblema della campagna e della tranquillità che in essa si può trovare, in un susseguirsi di borgate e villaggi fermi nel tempo, coi cottage chiari dai tetti in pietra, gli agnellini che corrono sui prati e gli arcobaleni nel cielo. Qualcosa di molto prossimo al paradiso ecco.
Ogni cottage ha il suo nome e sono uno più bello dell’altro; loro giardini sono piccoli eden in terra. Questa è poi la terra dei cavalli e di bellissimi cagnolini agghindati (c’è una vera fissazione per la cura dei cani), delle sale da tè, di negozietti di piante e gingilli da giardino. Insomma, l’impressione è che nelle Cotswolds lo stress sia qualcosa di sconosciuto e se c’è lo nascondono bene.

Ma vediamo quali sono i villaggi che vale la pena visitare, cosa visitare in ciascun villaggio e quanto tempo occorre per un tour soddisfacente. Premetto che i villaggi si somigliano molto fra loro e al contempo ognuno ha qualcosa di unico e offre qualcosa di diverso da vedere. La conformazione classica del villaggio inglese è un agglomerato di cottage attorno ad una chiesa più o meno grande con il suo cimitero e magari un fiumiciattolo che scorre placido a completare l’idillio. Se si va ad analizzare la cosa la bellezza di tutto questo è proprio la semplicità che sta alla base.
I villaggi sono molti, i più rilevanti quasi una ventina, ma seguendo la mia selezione si può tornare a casa più che soddisfatti.
Come sempre, i tempi sono soggettivi, ma meno di tre giorni non permetterebbero di godersi a pieno il luogo e di entrare un po’ nel ritmo della vita di campagna. Quindi, io ci trascorrerei volentieri tre mesi l’anno, ma un viaggio nelle Cotswold merita dai 3 ai 7 giorni. Sette giorni solo di villaggi inglesi? Assolutamente sì. Tra colazioni, chiese, musei, abbazie, castelli e magari una cavalcata, si torna più rilassati che da una vacanza al mare. Tuttavia, noi abbiamo destinato 3 giorni del nostro viaggio in Inghilterra a questa zona e selezionato 13 villaggi.

1. Ashton Under Hill

Qui non c’è davvero niente, se non un ottimo spunto su dove trascorrere la pensione e diverse classiche case coi tetti di torba. Ashton Under Hill è molto piccolo e si snoda quasi interamente lungo un’unica strada. Su questa stessa strada, Elmley Road, si trova anche la locanda principale, The Star Inn, e la chiesa. Come in Scozia, anche qui, per accedere a giardini, sentieri e prati si devono sempre aprire e chiudere cancelletti che servono a impedire alle pecore di uscire dai pascoli. Non è insolito trovarne anche a ridosso delle case e delle chiese. Ad Ashton Under Hill si può visitare la chiesa di Santa Barbara, osservare gli splendidi cottage coi tetti in torba e visitare una microscopica biblioteca ricavata in una vecchia cabina telefonica rossa.

2. Stratford Upon Avon

In circa 30 minuti di guida da Ashton Under Hill abbiamo raggiunto Stratford Upon Avon. Attenzione! Non è propriamente un villaggio, ma una cittadina con tante cose da vedere. Stratford attrae moltissimi visitatori poiché è il luogo natale di William Shakespeare e molte sono le tappe e gli edifici per un tour a tema. Per questo, se interessati, potrebbe essere necessario anche dedicare una mezza giornata o più a Stratford Upon Avon. Noi, ci siamo limitate ad una passeggiata nel centro e a visitare la Holy Trinity Church dove il poeta è sepolto, insieme alla moglie Anne Hathaway e altri familiari. L’ingresso alla chiesa costa 4 £ a persona, alle quali si è aggiunto il costo del parcheggio. Proprio accanto alla chiesa c’è un parcheggio a pagamento su strada, molto comodo per visitare il centro (2.70 € per due ore). La tomba di Shakespeare si trova in fondo all’altare. Si tratta di una tomba molto semplice con una iscrizione a terra e alcun tipo di decorazione. La visita alla chiesa vale la pena a prescindere da Shakespeare, poiché vi si trovano molti elementi interessanti e i custodi sono estremamente disponibili a dare spiegazioni anche in italiano.

In centro ci sono poi diversi altri edifici relativi alla storia di Shakespeare, a partire da Shakespeare’s Birthplace, la casa dove nacque nel 1564 e che oggi ospita il museo dedicato. Saremmo anche state interessate ad entrare, ma abbiamo voluto risparmiare qualcosa. Visitare tutte le location di Shakespeare ha un costo di 25 £.
Oltre alla casa natale è possibile vedere anche la King Edward VI School, la scuola in cui Shakespeare fu educato da bambino e dove per la prima volta, assistette a delle esibizioni teatrali. Sul finire del ‘500 era consueto che attori e compagnie si esibissero nelle scuole ed è così che Shakespeare ebbe il suo primo contatto con il teatro. In città si trova anche il cosiddetto New Place, la casa di famiglia a partire dal 1597 fino alla sua morte, avvenuta nel 1616. La casa fu demolita nel 1759 e sul luogo in cui sorgeva è stato progettato un giardino con un’esposizione per commemorare l’importanza del personaggio. Infine, tra i luoghi visitabili c’è anche l’Anne Hathaway’s Cottage, la casa dove nacque e crebbe la moglie di Shakespeare.

Oltre ai luoghi di Shakespeare, sono molti gli edifici che meritano qualche istante di attenzione, segnalati da targhe esplicative incastonate nei marciapiedi, come il n° 5 Old Town, Hall’s Croft e l’antichissima locanda e birreria Garrick Inn, risalente al 1596.

3. Honington

Questa piccola borgata si visita in meno di dieci minuti. Vale la pena raggiungerla per la strada che si percorre e il bel ponte che si attraversa in auto per arrivarci. La casa più fotografata di Honington è quella alla fine della strada principale, The Rose Cottage, quella con il tetto in torba. La nostra visita però è durata molto meno di dieci minuti, perchè ha iniziato a piovere fortissimo non appena scese dalla macchina.

4. Chipping Campden

Questo villaggio è sicuramente tra i più interessanti che abbiamo visitato e lo inserirei tra quelli da non perdere. Tuttavia, ci siamo fermate per caso, poiché ci si passa in mezzo dirigendosi verso Broadway. Sarebbe stato un vero peccato perderselo.
Come sempre, il fulcro principale è la chiesa con il suo cimitero, che qui è un vero e proprio parco pubblico, con una bella vista sulla campagna e il convento. Nella chiesa di Sanit James si trova un importante monumento funebre della famiglia Gainsborough. Si tratta di una cappella con sepolti diversi elementi della famiglia. Il memoriale più importante è quello dedicato a Sir Baptist Hicks e a sua moglie Lady Elizabeth, la figlia Juliana e il marito Sir Edward. Un ultimo memoriale è dedicato a Lady Penelope Noel che morì di tetano.
A Chipping Campden si trova poi anche il Museo Court Barn dedicato all’artigianato e al design del nord delle Cotswold; costo d’ingresso 7 £.

5. Broadway e Broadway Tower

Dopo altri dieci minuti di guida si giunge a Broadway, uno dei villaggi grandi e vivaci. Qui conviene sostare un poco più a lungo per passeggiare lungo il corso principale, curiosare nei negozietti (molti di accessori per cani e gatti) e prendersi un tè. Noi siamo state circa un’ora lasciando la macchina in uno dei parcheggi a pagamento. Per un’ora abbiamo speso 1,60 €.
A Broadway (che con la sua omonima statunitense non ha niente a che fare) l’anima inglese è forse ancora più spiccata che negli altri villaggi, sottolineata dalle bandiere appese fuori dagli edifici e dalle belle insegne dei negozi, tra cui Cavalli e Segugi, Horse and Hound, che subito mi ha riportata alla divertente scena di Notting Hill. A Broadway è uscito il sole e qui mi sono innamorata della sfumatura dorata delle case, delle edere e piante rampicanti che le avvolgono, di ogni dettaglio ben curato che invita a fermarsi in ogni abitazione.
Anche a Broadway poi si trova un museo, il Broadway Museum and Art Gallery, che non abbiamo visitato solo per mancanza di tempo.

A circa 2,5 km dal centro si trova l’omonima torre, una sorta di torre-fortino edificata alla maniera di un castello, alta 17 metri. Fu realizzata per Lady Coventry ed era una semplice torre di avvistamento. Oggi è il punto panoramico più alto delle Cotswolds. Broadway Tower è immersa in un bel parco che è anche una riserva per i cervi (che non abbiamo visto) e un bunker antiatomico che si può visitare con una visita guidata.

6. Snowshill

Tra tutti i villaggi questo è sicuramente quello che mi ricordo più vividamente e che mi ha incantata sopra ad ogni altro. Probabilmente perché pioveva in maniera leggera, l’aspetto delle abitazioni è più rustico e l’odore del sottobosco veniva su forte dal terreno. Snowshill si trova leggermente più in altura degli altri ed è un villaggio davvero splendido. Fa venir voglia di sedersi e dipingerlo oppure di affittare un cottage dove trascorrere le vacanze di Natale e mettersi alla finestra per osservare la neve che cade con una tazza di cioccolato in mano. Poi diciamolo, nel suo nome ha la parola snow quindi non potevo che prenderlo in simpatia.
Snowshill è più crepuscolare degli altri, o forse sarà stata l’ora, in cui il sole calava e dalle piccole finestre delle case iniziavano ad accendersi le luci calde delle lampade e l’odore della legna nelle stufe.
Una cosa che mi ha colpita è infatti quanto siano in realtà buie le vecchie case all’interno e gli ambienti estremamente intimi e comfy per dirla a modo loro. Forse qualcuno le troverebbe opprimenti, per me invece sprigionano un grande calore. Le case poi abbracciano, lungo una solita via a semicerchio, il placido cimitero; altro punto sfavore da un punto di vista tutto italiano. Invece non c’è niente di inquietante o deprimente, anzi.
Infine, una piccola curiosità è che questo villaggio, con davvero nulla da fare e da vedere se non godere della sua bellezza, è stato utilizzato come set di alcune riprese nel film il Diario di Bridget Jones ed è un vero gioiello.

7. Stow on the Wold

Siamo arrivate di buon mattino in questo villaggio leggermente più grande rispetto a molti altri. I negozi erano ancora chiusi, ma la piazza principale brulicava di persone per il mercato. Abbiamo sostato circa un paio d’ora a Sto on the Old e parcheggiato gratuitamente sulla via principale che costeggia il confine del paese.

Subito ci siamo dirette verso il cortile della chiesa per vedere un luogo molto particolare. Sul retro della chiesa di Saint Edward’s Church si trova una porta molto suggestiva e antica che pare aver ispirato Tolkien per quel che riguarda l’ingresso alle miniere dei nani. Sinceramente non so quanto sia attendibile questa teoria, ma in effetti in questo posto c’è una forte vena fantasy. Una grande porta in legno di quercia è inquadrata da due antichissimi e monumentali alberi di tasso e sormontata da una lanterna. Sembra in effetti il portale di accesso a un altro mondo.

Siamo poi entrate dentro la chiesa, dove si trovano un paio di opere d’arte molto belle, come il grande dipinto fiammingo sulla sinistra dell’ingresso. Affascinante anche la grande vetrata del 1500 istoriata con le vicende di Mosè.
Una volta uscite abbiamo fatto una passeggiata nel piccolo cimitero, praticamente ormai un’abitudine nelle mie giornate durante questo viaggio, e verso le 10.30 è giunto il momento della seconda colazione (giusto per rimanere in tema Signore degli Anelli). Ci siamo fermate per una English breakfast in una delle teerie. Questa tipica colazione, molto abbondante e calorica, viene tendenzialmente servita soltanto fino alle 12.00, sebbene per noi abbia più la configurazione di un pranzo. Abbiamo scelto la Lucy’s Tea Room, attratte dalla bella veranda tipica inglese affacciata sulla piazza principale e dall’edificio caratteristico, un cottage di circa tre secoli fa. Quindi, sedute ovviamente nella veranda, ci siamo fatti servire due colazioni inglesi complete di fagioli, uova toast, pomodori bacon e un caffè americano. Durante il viaggio in Inghilterra sarebbe un peccato perdersi questo pasto tradizionale e appetitoso.

8/9. Lower e Upper Slaughter

A breve distanza l’uno dall’altro si trovano Lower e Upper Slaughter, due villaggi tanto piccoli quanto stupendi. Questi sono meno turistici degli altri, poiché non fanno parte degli itinerari più mainstream e per i tour più mordi e fuggi sono tappe rinunciabili. Probabilmente anche per questo sono due veri paradisi, dei luoghi che sembrano irreali, ambientazioni di fiabe di altri tempi. In entrambi non c’è molto da vedere, niente degno di nota, se non semplicemente godersi l’atmosfera tranquilla data dal cinguettare degli uccelli, l’odore dei fiori gialli che decorano i margini delle strade e lo scorrere dei ruscelli. Raccomando vivamente di fermarsi in questi due luoghi, tanto più che si trovano a circa 3/4 minuti l’uno dall’altro, trovare parcheggio non è particolarmente difficile e sicuramente si può sperimentare meglio che altrove la più pura essenza delle Cotswolds.

10. Bourton on the Water

Se bisogna proprio depennare un villaggio dalla lista questo è proprio Burton ho the Water. È indubbiamente il più famoso e quindi il più affollato. La visita non è stata particolarmente degna di nota, poiché c’erano davvero troppe persone e oggettivamente il villaggio non ha niente di più bello o caratteristico rispetto agli altri. È certamente molto bello, ma tutti i precedentemente menzionati si sono dimostrati migliori. Qui l’atmosfera è decisamente meno romantica e si perde leggermente la sensazione della tranquillità più apprezzabile in villaggi più piccoli. Abbiamo bevuto un caffè camminando senza neanche trovare la situazione giusta per sederci, perchè prati, panchine e muretti erano tutti presi d’assalto.
Se comunque si decide di includere questo villaggio nel proprio itinerario come abbiamo fatto noi, è The Model Village, la riproduzione fedele del villaggio in scala 1:9. L’ingresso costa 4,5 £ e la visita è effettivamente interessante poiché ci sono dei piccoli focus sull’edilizia e i vari tipi di edifici tipici della campagna inglese, come appunto i cottage. Detto ciò Bourton on the Water è sicuramente più adatto a chi viaggia coi bambini e cerca una situazione più di intrattenimento piuttosto che di autenticità.

11. Bibury

Stavamo quasi per perderci questo piccolo gioiello perché la carenza di tempo ci ha portato a domandarci se eliminarlo dalla nostra lista oppure no. Ho fatto proprio bene a non rinunciarci perché Bibury è sicuramente uno dei villaggi più particolari delle Cotwolds. Personalmente ho amato di più il villaggio di Snowshill e i due Slaughter, tuttavia anche Bibury merita assolutamente una pausa, specialmente se si conta il fatto che si visita in 30/40 minuti. Non c’è molto da fare anche qui se non ammirare le casette in pietra lungo la pittoresca Arlington Row. Questo mi fa veramente riflettere su cosa possano provare le persone che ci abitano e che vedono le proprie abitazioni assaltate dai turisti solo per il fatto di essere molto graziose e circondate da un contesto che più bucolico di così non si può.
Le casette di Bibury sembrano quasi finte e pare strano che delle persone tali e quali a noi le abitino con gli stessi oggetti che abbiamo nelle nostre case così tanto diverse.
Anche Bibury è uno di quei villaggi maggiormente presi d’assalto dai turisti poiché lo scrittore William Morris lo definì “il più bel villaggio dell’Inghilterra”, ma stavolta la notorietà è più che meritata.

12. Lacock

Siamo state in questo villaggio molto ben curato ed elegante dopo aver visitato Bath. Lacock è certamente molto bello, per quanto non più particolare di altri dei quali ho parlato. Tuttavia fa sicuramente parte dei luoghi imperdibili durante un viaggio nelle Cotswolds, specialmente se si è fan o anche soltanto interessati alla saga di Harry Potter. Io, dalla Scozia all’Inghilterra, non mi sono lasciata sfuggire la visita alle location dei film essendo una potterhead conclamata. Nel villaggio di Lacock infatti si trovano diverse location più e meno rilevanti che appaiono nei film. La visita può iniziare dall’Abbazia, utilizzata per alcune aule ed esterni della scuola scuola di Hogwarts. Purtroppo l’ingresso costa circa 17 £, quindi non l’abbiamo inclusa nel nostro tour del villaggio. Abbiamo allora proseguito con una passeggiata tra le viuzze del centro, dove la “febbre da Harry Potter” è diffusa anche nella vendita di gadget a tema.
Le location del film sono le seguenti: Church Street, dove si può riconoscere il villaggio di Budleigh Babberton nel film Il Principe Mezzosangue; lungo Cantax Hill si trova poi la casa nella quale si nasconde il professor Lumacorno (qui la posizione), quella nella quale aveva preso le sembianze di una poltrona in Il Principe Mezzosangue; infine, qui si trova la casa nella quale i genitori di Harry vennero uccisi da Voldemort.

Una cosa veramente carissima che abbiamo visto a Lacock sono poi dei banchetti dell’usato domestici, allestiti fuori dai Cottage sui muretti in pietra. Qui le famiglie dispongono oggetti che non utilizzano più come caraffe, cestini da picnic, bicchieri, libri, pupazzi oppure prodotti gastronomici home made, vi appendono i cartellini con i prezzi e lasciano poi una cassettina nel quale inserire i soldi. L’ho trovata una cosa davvero molto tenera, sintomo di fiducia nel prossimo e di una purezza d’animo che in Italia è raro riscontrare anche nelle zone campestri.

13. Castle Combe

Prima di dirigerci verso Bristol, abbiamo visitato questo villaggio stupendo, poco distante dal nostro alloggio. Siamo arrivate al mattino presto e ci abbiamo dedicato circa 45 minuti. L’auto si lascia sulla strada prima di entrare nel piccolo centro abitato, che a quell’ora era pressoché deserto. Locali e bar erano ancora tutti chiusi, ma fuori da un’abitazione, ancora una volta, si trovavano in vendita fette di torta, biscotti e altre cose per fare colazione, con tanto di invito bussare o suonare al campanello per farsi fare un caffè e poi naturalmente lasciare il pagamento in contanti. Casi come questo, quando si viaggia nella campagna inglese, sono un buon motivo per avere sempre con sé qualche sterlina in contante e godersi piacevoli esperienze molto caratteristiche. Noi abbiamo passeggiato su e giù per l’unica strada principale del villaggio facendo qualche foto sul ponte che attraversa il fiume, tra gli spot più famosi delle Cotswolds. Alle 9.00 ha aperto il primo locale e ci siamo fermate a mangiare un cinnamom roll con un caffè al The Old Stable, un bar ricavato da delle vecchie stalle.
Castle Combe è stato tra i villaggi che più ho amato e che non può essere in assoluto sacrificato durante un itinerario delle Cotswolds. Forse fra tutti è il villaggio più fotogenico! O forse è stata ancora una volta colpa della mia simpatia per la pioggia.

1 commento

  1. Hi there! І know this is somewhat off-topic but I hаd to ask.
    Does running a well-eѕtɑblished website such as yоurs requіre a large amount of work?
    Ι’m brand new to writing a blog however I do write in my diary on a daіly basis.
    I’ԁ like to start a blog so I can easily share my own experience and views
    online. Please let me know if you have any kind of ideas
    or tips for brand new aspiring bloց owners. Thankyou!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe anche interessarti...