Con Bath si cambia repertorio rispetto a Bristol, passando dalla città un po’ sudicia, fricchettona e alternativa, ad un mondo fatto di raffinatezza: sontuosi palazzi in stile georgiano, leziose sale da tè e bakery che profumano di caffè e cannella e che espongono in vetrina paste e pasticci che – non me ne vogliate – in Italia ce li sogniamo.
Info utili alla visita di Bath
A Bath si respira l’aria di rilassatezza tipica di un luogo di villeggiatura. È difficile non sentirsi subito a proprio agio, circondati da accuratezza e moltissimi amabili dettagli. Bath è una piccola città che conta neppure 89 mila abitanti e il suo centro è molto raccolto. Le sue attrazioni sono poco distanti le une dalle altre e anche entrare in città con l’auto è molto semplice. Una passeggiata se paragonata alle due giornate precedenti a Bristol.
Abbiamo parcheggiato nel long stay car park di Charlotte Street e pagato circa 8 € per 4 ore di permanenza. Per una visita in tutta calma e abbastanza approfondita basterà quindi poco più di una mattinata, arrivando di buonora naturalmente e rinunciando a sedersi al tavolo per il pranzo. Allo stesso modo, si riempie bene anche una giornata intera a Bath, volendo concedersi una passeggiata nel verde e magari qualche ora alle terme New Royal. Non nego di averci fantasticato su, la buona volontà c’era, il costume anche ma, visto il prezzo, ho cambiato subito direzione: 45 £ per 2 ore. Too much.


Jane Austen Centre e i luoghi della scrittrice a Bath
Trovandoci vicine una volta parcheggiato, il primo luogo che abbiamo visitato è stato il Jane Austen Centre, un vero e proprio museo dedicato alla grande scrittrice inglese. L’esposizione è dedicata agli anni che Jane Austen trascorse a Bath e ai luoghi che furono di ispirazione per i suoi romanzi.
Il museo si trova in Gay Street n. 40 e replica nelle fattezze il n. 25 della stessa strada, casa nella quale Jane abitò dopo la morte del padre.
La visita del museo è in parte guidata e seguita da personale in costume che accoglie i visitatori con una introduzione (in inglese) di circa 20 minuti durante la quale si parla della famiglia di Jane, delle persone per lei importanti, di alcuni eventi significativi e dei legami che vi sono tra i romanzi e la sua vita privata. Dopo la presentazione, si può visitare il museo in autonomia. Nelle sale sono esposti capi di abbigliamento d’epoca, fotografie, articoli e effetti personali della scrittrice. L’ingresso costa 14 £.



Jane Austen nacque il 16 dicembre del 1775 e morì a 41 anni. Il primo soggiorno a Bath risale al 1797, dopo che aveva trascorso i suoi primi 25 anni nella campagna dello Hampshire. Il contatto con la frizzante e modaiola cittadina fu per Jane fondamentale ed estremamente eccitante, trattandosi di uno dei più famosi luoghi resort in Inghilterra pertanto frequentato dall’alta società. Jane tornò poi a Bath nel 1799 per rimanere due mesi e poi tornare ancora una volta nel 1801 e farne la propria casa in maniera permanente. Bath fu anche il luogo nel quale i genitori si sposarono e dove il padre trovò sepoltura, andando a consolidare il rapporto tra la scrittrice e la città.
Noi abbiamo limitato il nostro tempo per Jane Austen alla visita del museo, tuttavia ci sono altri luoghi in città da visionare per chi fosse appassionato: l’ultima dimora di Jane Austen in Trim Street, Laura Place e Great Pultney Street che ispirarono alcune delle ambientazioni in Persuasione e in L’Abbazia di Northanger, la targa che ricorda la residenza di Jane Austen al n. 4 di Sidney Place (dove Jane ha vissuto tre anni coi genitori) e infine i Sidney Gardens, ben conosciuti e frequentati da Jane.
I Bagni Termali e l’Antica Aquae Sulis
Gli insediamenti umani a Bath datano epoche antichissime, addirittura fino a diecimila anni fa. Ciò che da sempre ha costituito una potente attrattiva per questo luogo sono proprio le sue acque, che sgorgano a una profondità compresa tra i 2.700 e i 4.300 metri incessantemente da migliaia di anni. I romani giunsero dopo i celti nel 44 d.C. e costruirono le terme una ventina d’anni più tardi ai tempi dell’imperatore Vespasiano. Queste terme sono celebri da sempre ed erano frequentate da gente proveniente da ogni luogo e classe sociale. Il complesso era molto esteso e comprendeva anche un tempio dedicato all’antica dea celtica dell’acqua Sulis e alla dea Minerva. Le terme furono abbandonate nel 410, quando i romani lasciarono la Britannia, andando incontro a un deterioramento drammatico.
I resti furono rinvenuti dagli archeologi nell’Ottocento. La moda dell’epoca imponeva una contestualizzazione estetica elevata e fastosa per ciò che era simbolo del passato. Fu per questo costruita la grande terrazza con statue in stile romano, una spettacolare cornice affacciata sull’antica vasca con vista sulla cattedrale. La zona antica è ovviamente quella inferiore, che comprende la vasca e gli spazi del museo. Il percorso di visita è entusiasmante. Strano definire così un museo, ma non scherzo. Si viene guidati tra reperti, storie, ricostruzioni, ambienti originali e addirittura proiezioni olografiche che riportano in vita gli antichi frequentatori delle terme. Il complesso termale includeva anche una piazza centrale con i due tempi e luoghi di incontro per i cittadini. Dopodiché, si entrava nelle terme vere e proprie, una sequenza di vasche, calidarium, frigidarium, ambienti destinati ai massaggi, camerini e così via. Alla fine del percorso è poi possibile vedere il sistema originale di condutture che trasportano ancora l’acqua di quella stessa sorgente. Come se non bastasse, quella stessa acqua, si può bere!
Per essere certi di entrare all’interno dei Roman Baths è sempre meglio prenotare il biglietto. Noi abbiamo rischiato e siamo state stranamente fortunate. Siamo entrate a mezzogiorno dopo soli 20 minuti di attesa, sfruttando i pochi biglietti che vengono lasciati invenduti per ogni fascia oraria. Il biglietto costa 26 £ , include l’audioguida in italiano e la visita ha una durata di circa 2,5 ore. L’interno è spettacolare, decisamente il sito archeologico meglio valorizzato che abbia mai visto; e ne ho visti davvero tanti, tra Roma, alcuni viaggi in Grecia e una capatina in Egitto.






Le meraviglie architettoniche di Bath
Il centro di Bath è Patrimonio Unesco e infatti vi si trovano alcune meraviglie architettoniche che vale la pena vedere con una passeggiata. Si può iniziare in prossimità del parcheggio che ho segnalato con Royal Crescent. Questo è il primo complesso residenziale in Europa costruito a forma di mezzaluna nel 1767. L’opera, decisamente innovativa per l’epoca, porta il contribuito di un importante architetto sulla scena inglese, John Wood, il quale a Bath ha realizzato diversi altri edifici di pregio. Tra questi c’è The Circus, risalente al 1754 e anche in questo caso si tratta di un complesso di case esclusive. La particolarità di questo condominio è la sua forma circolare dello stesso diametro di Stonehenge; inoltre, sopra alle porte e alle finestra si trovano nascosti simboli druidi e massonici.
A questo punto, la tappa successiva non può che essere l’iconico Pultney Bridge. Il ponte e gli affacci panoramici su di esso sono presi d’assalto dai turisti. Infatti abbiamo praticamente dovuto fare la fila per riuscire a fotografarlo e ammirarlo. Da toscana posso affermare che ricorda molto il Ponte Vecchio di Firenze, poiché si tratta allo stesso modo di un ponte che ospita negozi. A differenza del parente fiorentino, qui il ponte è completamente coperto, sebbene transitabile con autobus e taxi. Lo stile architettonico è quello palladiano ed è oggi una riproduzione verosimile dell’originale che fu irrimediabilmente danneggiato da una piena del fiume. Nei pressi del ponte si vede oggi anche l’omonima diga, Pultney Weir, costruita nel 1972 proprio per proteggere la città dalle piene del fiume Avon. Per osservare il ponte e lo schiumare delle acque da vicino e da un punto di vista “diverso e privilegiato”, vengono anche organizzate brevi uscite in barca al costo di circa 12 £.






Quando siamo state a Bath era domenica e per visitare la Bath Abbey, visto il giorno di festività, abbiamo dovuto fare un po’ di incastri. La domenica infatti si entra solo a fasce orarie per via delle funzioni religiose. Solo dalle 13.15 alle 14.30 e poi dalle 16.30 alle 18.15. Generalmente la cattedrale è aperta da lunedì a venerdì dalle 10 alle 17.30 e il sabato fino alle 18.00. Per accedere si paga un contributo di 6,50 £.
Abbiamo visitato la cattedrale dopo i Bagni, intorno alle 14.00 e l’abbiamo trovata stupenda. Il coro stava provando e ammirare le imponenti vetrate colorate col sottofondo musicale è stato emozionante. Una bellissima particolarità della cattedrale sono le pareti e il pavimento, completamente ricoperti di lapidi e sculture funebri; ben 365 ornano l’intero edificio. L’Abbazia è famosa per l’incoronazione dei monarchi. È qui, quando ancora si trattava di un monastero sassone, che nel 973 venne incoronato il primo re di tutta l’Inghilterra, il re Edgar. Da allora nell’Abbazia vengono incoronati tutti i re e le regine d’Inghilterra.